Affinamento dei distillati in mare: una pratica antica rivisitata in chiave moderna

Affinamento dei distillati in mare: una pratica antica rivisitata in chiave moderna - Fornelliditalia.it

L’affinamento dei distillati in mare sta crescendo rapidamente in popolarità, attirando l’attenzione di produttori e intenditori. Questa innovativa tecnica sfrutta le peculiarità dell’ambiente marino per migliorare il processo di invecchiamento dei liquori. Caratteristiche uniche come la pressione, stabilità termica e l’oscurità dei fondali contribuiscono a regalare sfumature nuove e inaspettate ai prodotti in questione.

Affinamento in mare: una tradizione millenaria

Origini dell’affinamento sottomarino

Il concetto di affinamento in mare ha radici storiche più profonde di quanto si possa immaginare. Già nell’antichità, i Greci utilizzarono tecniche simili per migliorare la qualità dei loro vini, immergendo bottiglie in acque profonde. Questo processo consentiva una maturazione diversa rispetto a quella in cantina, esaltando le qualità organolettiche delle bevande. Attraverso la pressione e temperature controllate, l’assenza di luce e un ambiente privo di ossigeno offre una modalità d’invecchiamento più delicata e uniforme. Sebbene l’applicazione ai distillati sia una pratica relativamente recente, diverse distillerie innovative stanno sperimentando in questo settore.

I principi scientifici dietro l’affinamento subacqueo

Il fenomeno della maturazione dei liquori in acqua salata si basa sull’interazione di vari fattori ambientali. Nelle profondità marine, la temperatura rimane costante, permettendo una stabilità che può variare significativamente rispetto ai cambiamenti di temperatura nelle cantine tradizionali. Inoltre, l’assenza di luce previene reazioni chimiche dannose che possono alterare il gusto e l’aroma del prodotto. Infine, il movimento delle correnti marine facilita un’integrazione più omogenea degli aromi, portando a un affinamento che può addirittura risultare più complesso e gustoso.

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Limoncello: l’innovazione dell’Antica Distilleria Petrone

Il progetto di affinamento del limoncello

Un esempio emblematico di questa pratica è rappresentato dall’Antica Distilleria Petrone, che il 25 settembre creerà una vera e propria “cava” subacquea per il suo limoncello. Le bottiglie verranno immerse a 15 metri di profondità nel Golfo di Napoli, in prossimità di Castel dell’Ovo. Questa immersione avverrà in un ambiente dove le correnti marine e la temperatura costante generano condizioni ottimali per una maturazione che si distacca dalla tradizione.

Un’iniziativa sociale e scientifica

Oltre alla mera innovazione del processo produttivo, l’affinamento in mare del limoncello è associato a un’iniziativa sociale. Grazie alla collaborazione con l’ArcheoClub d’Italia, il progetto coinvolge membri dell’Area Penale di Napoli che stanno partecipando a MareNostrum, un progetto di reinserimento sociale. Questo non solo arricchisce il valore del progetto, ma crea anche opportunità di apprendimento e crescita. Al contempo, l’Università degli Studi di Napoli Federico II condurrà un’analisi approfondita per comprendere gli effetti della maturazione subacquea sul liquore, promettendo originalità e qualità superiori rispetto ai metodi tradizionali.

Precedenti significativi: l’Elixir Falernum

Esperimenti passati dell’Antica Distilleria Petrone

Già in passato, l’Antica Distilleria Petrone aveva realizzato un’affinamento simile con 450 bottiglie di Elixir Falernum. Questo liquore, a base di frutti di bosco e brandy invecchiato, era stato immerso per un anno nelle acque al largo di Mondragone, nei pressi dell’antica città sommersa di Sinuessa. La scelta di utilizzare fondali marini carichi di storia per un processo così innovativo dimostra un forte legame tra tradizione e modernità.

Il successo dell’iniziativa

Il primo esperimento di immersione avvenne nel 2021, dando risultati così incoraggianti da indurre la distilleria a ripetere l’iniziativa nel 2023. Le bottiglie, recuperate dopo dodici mesi, hanno mostrato cambiamenti nel profilo aromatico, rendendo l’Elixir Falernum un prodotto unico. L’affinamento subacqueo si è dimostrato capace di creare distillati non solo più affascinanti, ma anche dal carattere distintivo.

Gin Portofino: l’affinamento elegante

Un nuovo capitolo per il gin Portofino

Anche il gin Portofino ha abbracciato con entusiasmo la tecnica di affinamento in mare, lasciando le bottiglie immerse per oltre 180 giorni a una profondità di 50 metri, nella meravigliosa area marina protetta di Portofino. Qui, le condizioni marittime hanno lavorato a favore del gin, migliorando l’integrazione degli aromi e creando un’affinamento che sfida le tecniche tradizionali.

L’esito positivo delle degustazioni

Le degustazioni condotte dopo il recupero delle bottiglie hanno confermato le aspettative. Il Portofino Dry Gin ha acquisito un profilo aromatico più ricco e armonioso, grazie al processo di micro-ossigenazione naturale che avviene in oceano. Questi risultati positivi dimostrano come l’affinamento sottomarino possa apportare innovazioni anche a liquori già affermati nel mercato, rivitalizzando la produzione e rendendo le esperienze di degustazione sempre più interessanti e sorprendenti.

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