Nel 2025, il tema della caccia in Italia si trova al centro di un dibattito cruciale, con una proposta di riforma legislativa che mira a modernizzare una normativa in vigore da oltre trent’anni. Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia, Agricoltori Italiani, ha sottolineato l’urgenza di affrontare la situazione attuale, evidenziando come la legge del 1992, che si concentrava sulla protezione della fauna, non sia più adeguata alle nuove realtà agricole e ambientali del Paese. Durante il convegno “Il futuro della fauna in Italia, dalla crisi alla riforma”, Fini ha dichiarato che alcune specie, come i cinghiali, stanno causando danni significativi all’agricoltura, rappresentando l’80% dei danni nel settore.
Il nuovo disegno di legge e il ruolo degli agricoltori
Il convegno ha offerto un’importante piattaforma di discussione sul disegno di legge di modifica della legge 157/92, presentato dai senatori Malan, Romeo, Gasparri e Salvitti. Tra le proposte accolte da Cia, spicca il riconoscimento del contributo attivo degli imprenditori agricoli nel controllo della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali. La nuova normativa prevede che gli agricoltori, dotati di licenza venatoria e di una formazione specifica, possano partecipare ai piani di contenimento della fauna, anche in situazioni di emergenza. Questo approccio mira a garantire una gestione più efficace del territorio e a fornire strumenti pratici per proteggere le colture e il bestiame, tutelando così l’attività agricola.
Il potenziamento degli ambiti territoriali di caccia
Un altro aspetto positivo emerso dal convegno riguarda il rafforzamento del ruolo degli Atc (Ambiti Territoriali di Caccia), che avranno il compito di favorire collaborazioni con il mondo agricolo. Questi ambiti saranno incentivati a promuovere pratiche che possano contribuire a un riequilibrio della fauna selvatica, un aspetto fondamentale per garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali. Fini ha chiarito che l’intento non è quello di promuovere uccisioni indiscriminate o l’estinzione di specie, ma piuttosto di affrontare la proliferazione di specie infestanti, un problema aggravato da una legislazione inadeguata.
Proposte e richieste da parte degli agricoltori
Durante l’incontro, diversi rappresentanti regionali della Cia hanno presentato ulteriori proposte per affrontare la questione della fauna selvatica. Tra le idee emerse, la creazione di un tavolo di concertazione per facilitare il dialogo tra agricoltori, istituzioni e esperti del settore. È stata anche sollevata l’esigenza di intervenire sul problema dei predatori e di rafforzare i risarcimenti agli agricoltori per i danni subiti. Queste proposte indicano un desiderio di collaborazione e di costruzione di un sistema che possa garantire la protezione dell’agricoltura e la gestione sostenibile della fauna, in un contesto in continua evoluzione.