Agricoltura nel Lazio: Righini annuncia 20 nuovi Pat, inclusa la Pinsa romana

La Regione Lazio riconosce 20 nuovi Prodotti Agroalimentari Tradizionali, tra cui la Pinsa romana, raggiungendo un totale di 492 PAT e promuovendo le tradizioni culinarie locali.

Roma, 5 maggio 2025 – La Regione Lazio ha annunciato oggi l’inserimento di 20 nuovi Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), grazie a un aggiornamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e sul sito del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF). Con questo nuovo riconoscimento, il Lazio raggiunge un totale di 492 prodotti tradizionali, posizionandosi al secondo posto tra le regioni italiane. Tra i nuovi PAT, spicca la Pinsa romana, che ora è ufficialmente riconosciuta come prodotto tipico della regione.

L’assessore all’Agricoltura, alla Sovranità Alimentare e al Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini, ha espresso la sua gratitudine all’Arsial, l’agenzia regionale che si occupa della valorizzazione dei prodotti agroalimentari. Righini ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto per l’individuazione e il riconoscimento dei PAT, evidenziando come questo processo non solo promuova le tradizioni culinarie locali, ma favorisca anche l’economia del territorio.

Il significato dei prodotti agroalimentari tradizionali

I Prodotti Agroalimentari Tradizionali sono alimenti che si distinguono per le tecniche di lavorazione, conservazione e stagionatura tramandate da almeno 25 anni. Questi prodotti sono caratterizzati da metodi di produzione che rispettano le consuetudini locali e garantiscono un’eccellente qualità. La normativa italiana consente a questi prodotti di usufruire di deroghe igienico-sanitarie specifiche, come l’uso di locali storici e attrezzature tradizionali. Queste misure sono fondamentali per preservare l’autenticità e la microflora autoctona, assicurando al contempo che i prodotti siano sicuri e salubri per i consumatori.

La valorizzazione dei PAT non solo aiuta a mantenere vive le tradizioni culinarie, ma rappresenta anche un’opportunità economica per i produttori locali. Infatti, il riconoscimento di un prodotto come PAT può stimolare l’interesse dei consumatori e aumentare la domanda, contribuendo così allo sviluppo dell’economia locale e alla promozione del turismo gastronomico.

I nuovi PAT del Lazio nel 2025

La lista dei nuovi PAT riconosciuti nel Lazio nel 2025 include una varietà di specialità culinarie, ognuna con una storia e una tradizione unica. Tra i nuovi prodotti troviamo:

  • Salsiccia matta (RI)
  • Bòrza e Puccàtta (RI)
  • Cargiuni (RI)
  • Ciambella o ciammella di San Michele (VT)
  • Ciambella pastenese – detta anche Ciambella cresciuta di Pastena (FR)
  • Coèlle (RI)
  • La Viscotta di San Felice Circeo (LT)
  • Pan di Via (Lazio)
  • Pascotta di Traetto – di Minturno (LT)
  • Pinsa Romana (LAZIO)
  • Pizza con le noci (RI)
  • Pizza di ricotta (RI)
  • Ricocè – Ricoc’ha (RI)
  • Bistecca santeliana (FR)
  • Cinghiale alla cacciatora / a bujone / alla viterbese o maremmana (LAZIO)
  • Cinghiale in agrodolce – all’uso della Maremma laziale (LAZIO)
  • Pappardelle al ragù di cinghiale (LAZIO)
  • Pecora alla cottóra (RI)
  • Recolatura di Lenticchie di Rascino (RI)
  • Tartufo di Colli sul Velino (RI)

Questi prodotti non solo arricchiscono la già vasta offerta gastronomica del Lazio, ma rappresentano anche un legame profondo con la cultura e le tradizioni della regione, contribuendo a preservare l’identità culinaria locale.