Alcol: in Italia 8 milioni di consumatori a rischio per la salute

L’Osservatorio Nazionale Alcol segnala un allarmante aumento del consumo di alcol in Italia, con 8 milioni di italiani a rischio e una crescente incidenza tra donne e giovani.

Nel 2025, l’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità (Ona-Iss) ha reso noti i dati allarmanti sul consumo di alcol in Italia, in occasione dell’Alcohol Prevention Day. Circa 8 milioni di italiani sopra gli 11 anni hanno assunto alcol in quantità tali da compromettere la propria salute, mentre 4 milioni e 130 mila hanno praticato il binge drinking, ovvero bevuto per ubriacarsi. Tra questi, 780 mila sono definiti “consumatori dannosi”, ovvero coloro che hanno subito danni fisici o mentali dall’assunzione di alcol e che avrebbero bisogno di un trattamento clinico. Tuttavia, solo l’8,1% di queste persone è seguito dal Servizio Sanitario Nazionale. Le categorie più a rischio rimangono i minori, gli adolescenti, le donne e gli anziani, che mostrano una crescente incidenza di disturbi legati all’uso di alcol non trattati.

La situazione attuale del consumo di alcol in Italia

Nel 2023, gli esperti hanno osservato che non si sono verificati i miglioramenti attesi nei comportamenti a rischio associati al consumo di alcol. Su un totale di circa 36 milioni di consumatori, il 77,5% sono uomini e il 57,6% donne. Tra i giovani di età compresa tra 11 e 24 anni, 1 milione e 260 mila sono considerati consumatori a rischio, di cui 615 mila sono minorenni. Un dato preoccupante è che il 13,3% delle ragazze nella fascia di età 11-17 anni è a rischio di consumo.

Particolare attenzione viene posta sul crescente numero di donne che praticano binge drinking, che è aumentato dal 2,5% nel 2013 al 4,5% nel 2023, segnando un incremento dell’80% in un decennio. Anche il consumo di alcol al di fuori dei pasti è in aumento, con il 23,9% delle donne che dichiara di bere in queste circostanze, e 1 milione e 230 mila lo fanno con l’intento di ubriacarsi. La ripresa della mortalità attribuibile all’alcol è un ulteriore segnale preoccupante, in aumento soprattutto tra le fasce di età produttive di entrambi i sessi, vanificando le aspettative di una riduzione.

Le raccomandazioni per la prevenzione

Emanuele Scafato, Direttore dell’Ona-Iss, ha sottolineato l’importanza di un intervento mirato per affrontare questa crisi. Secondo Scafato, è fondamentale concentrare gli sforzi di prevenzione sia a livello nazionale che regionale sui gruppi più vulnerabili, come minori, adolescenti, donne e anziani. È necessario aumentare la consapevolezza sui rischi legati all’uso di alcol e garantire un’educazione alla salute nelle scuole.

Scafato ha anche evidenziato l’importanza di fornire adeguate risorse per le reti curanti e di applicare le linee guida per i disturbi da uso di alcol. L’obiettivo è quello di favorire una maggiore consapevolezza sui rischi legati all’uso di alcol, sostenendo le persone e le famiglie, in linea con le strategie delle Nazioni Unite. Scafato ha concluso affermando che, sebbene non siano stati raggiunti i traguardi prefissati per il 2025, ci si impegna a lavorare per il 2030.