L’Alta Langa DOCG, recentemente designato dalla Regione Piemonte come il ‘Vino piemontese dell’anno’, ha raggiunto nel 2024 un traguardo significativo superando 1,8 milioni di bottiglie vendute, con un potenziale di crescita che potrebbe portarlo a 3,2 milioni di bottiglie. Questo dato è emerso durante la manifestazione ‘Prima dell’Alta Langa’, tenutasi a Torino il 12 gennaio 2025, dove Paolo Rossino, direttore del Consorzio, ha illustrato la storia e l’evoluzione di questo vino.
La storia dell’alta langa
L’Alta Langa ha iniziato il suo percorso nel 1993, con l’installazione di vigneti sperimentali su una superficie di 57 ettari. Oggi, il Consorzio conta 85 case spumantiere associate, rappresentando il 90% dei produttori di Alta Langa. La superficie vitata è cresciuta fino a 480 ettari, distribuiti nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, con l’export che attualmente costituisce il 15% della produzione totale. Rossino ha sottolineato l’importanza della collaborazione con la Regione Piemonte per espandere ulteriormente le aree vitate e incrementare sia la produzione che le esportazioni.
Un riconoscimento significativo
L’Alta Langa DOCG, che ha ottenuto la denominazione di origine controllata e garantita nel 2011, rappresenta il metodo classico più antico d’Italia, con origini risalenti alla metà del 1800. Questo vino è l’unica denominazione piemontese dedicata al metodo classico, risultato di un lungo processo di sperimentazione e innovazione. Rossino ha affermato che il riconoscimento come ‘Vino dell’anno’ non è solo un tributo al prodotto, ma un riconoscimento collettivo per tutti i produttori e le loro aziende. La crescita dell’Alta Langa è stata una vera e propria scommessa, che ha portato a risultati di alto livello, sempre con il supporto della Regione.
Eventi e degustazioni
Durante la ‘Prima dell’Alta Langa’, svoltasi alla Nuvola Lavazza di Torino, erano presenti 82 produttori che hanno esposto oltre 180 cuvée per una degustazione esclusiva, non aperta al pubblico. Questo evento ha rappresentato un’importante opportunità per i produttori di mostrare il frutto del loro lavoro e per il Consorzio di promuovere ulteriormente l’Alta Langa come simbolo di qualità e tradizione. La manifestazione ha messo in luce non solo il vino, ma anche l’impegno e la dedizione di chi lavora in questo settore, contribuendo a consolidare la reputazione dell’Alta Langa nel panorama vinicolo nazionale e internazionale.
