Antonini presenta la Guida agli oli extravergini di oliva 2025

L’olivicoltura nelle Marche cresce grazie a formazione, oleo-turismo e politiche regionali, migliorando la qualità degli oli e valorizzando il patrimonio culturale locale.

L’olivicoltura nelle Marche sta vivendo un periodo di grande dinamismo. L’olio, infatti, rappresenta un elemento fondamentale della dieta mediterranea e uno dei simboli della tradizione culturale marchigiana, associato a benessere e stili di vita salutari. Negli ultimi anni, la qualità degli oli prodotti in questa regione è notevolmente migliorata, così come la professionalità degli operatori del settore olivicolo. Questo progresso è stato facilitato dalle iniziative formative promosse dall’AMAP e dalle molteplici opportunità di scambio organizzate dalla Regione Marche in collaborazione con associazioni olivicole, università e associazioni di assaggiatori.

Durante la presentazione nazionale della “Guida agli oli Extra-Vergini 2025″ tenutasi il 15 marzo 2025 presso il Teatro dei Filarmonici di Ascoli Piceno, l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini, ha sottolineato l’importanza di questo settore. Ha evidenziato come l’olio non sia solo un prodotto alimentare, ma anche un veicolo di promozione culturale ed economica per il territorio marchigiano.

Il ruolo dell’oleo-turismo nelle marche

L’assessore Antonini ha messo in evidenza il valore di una specifica legge regionale che promuove l’oleo-turismo, un’iniziativa che rappresenta una leva fondamentale per coniugare la valorizzazione delle produzioni locali con la promozione delle bellezze culturali e naturali delle Marche. Secondo Antonini, l’oleo-turismo non solo favorisce la diffusione delle caratteristiche uniche degli oli marchigiani, ma contribuisce anche a far conoscere la cultura dei produttori e i territori di origine.

Il settore olivicolo marchigiano è di grande rilevanza e l’oleo-turismo ha il potenziale di amplificare ulteriormente la reputazione dei prodotti locali. L’assessore ha sottolineato l’impegno della Regione nell’aumentare le risorse economiche destinate a questo settore, grazie ai bandi del CSR, finalizzati a migliorare l’impiantistica degli oliveti. Questa strategia è volta a sostenere la crescita di un comparto che rappresenta non solo un’importante fonte di reddito, ma anche un patrimonio culturale da preservare e valorizzare.

Formazione e qualità nella filiera olivicola

Negli ultimi anni, la Regione Marche ha investito notevolmente nella formazione degli operatori della filiera olivicola. Le proposte formative curate dall’AMAP hanno contribuito a elevare gli standard qualitativi degli oli marchigiani. La collaborazione con università e associazioni di assaggiatori ha permesso di creare occasioni di confronto e aggiornamento, fondamentali per il miglioramento delle tecniche di produzione e per il riconoscimento delle eccellenze locali.

L’assessore ha evidenziato come la crescita della professionalità degli operatori sia direttamente correlata alla qualità del prodotto finale. L’attenzione alla formazione e alla specializzazione ha portato a un incremento della consapevolezza riguardo alle pratiche sostenibili e alla valorizzazione delle varietà autoctone di olive. Questo approccio ha reso possibile un significativo miglioramento nella produzione di oli extravergini, che oggi possono competere a livello nazionale e internazionale.

Il futuro dell’olivicoltura marchigiana appare dunque promettente, grazie a un mix di tradizione e innovazione, supportato da politiche regionali mirate e dalla passione dei produttori locali.