Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025 alle porte, AssoBirra si fa sentire, richiedendo misure vitali per il settore birraio. L’associazione, che rappresenta i produttori di birra in Italia, sta chiedendo al governo una diminuzione delle accise di 2 centesimi per litro e il ripristino degli sconti destinati ai birrifici artigianali con una produzione inferiore a 60 mila ettolitri. Queste proposte emergono in un contesto di contrazione del mercato, evidenziando le sfide che l’industria deve affrontare.
Situazione attuale del mercato della birra in Italia
Calo della produzione e dei consumi
Il mercato birrario in Italia sta affrontando una fase di crisi. Secondo gli ultimi dati forniti da AssoBirra, nel 2023 la produzione di birra è diminuita a 17,4 milioni di ettolitri, con una contrazione del 5,02% rispetto all’anno precedente. Questa diminuzione è accompagnata da un calo dei consumi, che sono scesi a 21,2 milioni di ettolitri, segnando una diminuzione del 5,85%. Queste cifre rappresentano un’inversione della tendenza positiva che si era registrata fino al 2022 e segnano un campanello d’allarme per l’industria.
Fattori inflazionistici e riduzione del potere d’acquisto
Numerosi fattori stanno contribuendo a questo declino, tra cui le spinte inflattive e l’erosione del potere d’acquisto. Questa situazione ha certamente influito sulla capacità delle famiglie italiane di spendere per prodotti non essenziali, come la birra. AssoBirra ha sottolineato che i consumi nel primo semestre del 2024 sono rimasti stabili, ma con una preoccupante crescita delle birre importate, che hanno registrato un aumento del 10,2%. Questo aumento è attribuibile principalmente ai prodotti provenienti dalla Germania, dove la tassazione è significativamente inferiore, rendendo le birre tedesche più competitive sul mercato italiano.
L’impatto delle accise sulla filiera della birra
Struttura delle accise e loro incidenza
Le accise sulla birra in Italia colpiscono non solo i produttori, ma tutta la filiera. Questa tassa, gravata anche dall’IVA, influisce sul prezzo finale del prodotto lungo tutta la catena del valore. Ad esempio, su una birra alla spina, si stima che circa 80 centesimi del prezzo siano dovuti all’accisa, mentre su una bottiglia da 0,66 cl, il formato più venduto nei supermercati, l’incidenza dell’accisa arriva a pesare circa il 40% sul prezzo di vendita. Questo impatto significativo sul prezzo finale può essere un deterrente per i consumatori.
La richiesta di AssoBirra
In considerazione di queste dinamiche, AssoBirra ribadisce la necessità di una revisione delle accise. Alfredo Pratolongo, presidente dell’associazione, ha messo in evidenza come una riduzione, seppur modesta ma stabile, delle accise possa favorire una ripresa del settore. La richiesta di un abbattimento delle tasse è motivata dalla volontà di garantire una concorrenza equa con i produttori esteri e di sostenere un settore che occupa numerosi posti di lavoro in Italia.
Le prospettive future per l’industria della birra
Necessità di strategie a lungo termine
L’attuale stato del mercato birraio italiano invita a riflessioni più ampie sulle politiche fiscali e sulle strategie a lungo termine per l’industria. Le misure proposte da AssoBirra si pongono come un primo passo per stabilizzare un settore in difficoltà, ma richiedono un’attenta considerazione da parte delle autorità prima della finalizzazione della Legge di Bilancio. La questione delle accise rimane cruciale per garantire la competitività delle birre italiane rispetto a quelle importate.
Impegno per la qualità e la tradizione
Il settore della birra artigianale, in particolare, sta affrontando sfide significative. Ripristinare gli sconti per i birrifici artigianali potrebbe essere una soluzione interessante per dare slancio a imprese che, pur essendo piccoli produttori, sono fondamentali per la cultura e la tradizione birraia italiana. La diversità e la qualità delle birre locali sono un patrimonio da valorizzare, e il supporto alla filiera potrebbe contribuire a preservare, tutelare e promuovere questa peculiare cultura gastronomica italiana.
La Legge di Bilancio 2025 rappresenta un’opportunità fondamentale per il governo di rispondere alle istanze del settore, riflettendo sulla direzione futura delle politiche fiscali e promuovendo un ambiente favorevole per i produttori nazionali.