Aumento delle importazioni dagli Stati Uniti, inclusa la bresaola per il mercato locale

Il ministro Lollobrigida discute l’importanza di aumentare le vendite di prodotti italiani negli Stati Uniti e affronta temi come l’importazione di carne e la questione della soia.

Il 15 marzo 2025, il ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, ha partecipato a un importante dibattito dal titolo “L’agricoltura italiana tra innovazione, crisi idriche e valorizzazione della filiera”, tenutosi al Forum in Masseria a Manduria, in provincia di Taranto. Durante il suo intervento, Lollobrigida ha sottolineato l’importanza di incrementare le vendite dei prodotti italiani negli Stati Uniti, evidenziando la necessità di stabilire rapporti commerciali esclusivi che possano garantire l’apertura di nuovi mercati, in particolare nel centro degli Stati Uniti.

Obiettivi commerciali

Lollobrigida ha chiarito che l’obiettivo non è quello di importare carne trattata con ormoni, poiché la salute dei consumatori è una priorità. Tuttavia, ha aperto a possibili operazioni commerciali che possano favorire scambi più equi tra Italia e Stati Uniti. Ha anche specificato che duplicare la produzione di prodotti italiani “è impossibile”, ma ha menzionato l’esistenza di accordi bilaterali che potrebbero facilitare l’importazione di carne, a patto che rispetti le normative italiane.

Importazione della carne

Un tema centrale del suo intervento è stato l’importazione della carne. Lollobrigida ha messo in evidenza che le importazioni di carne dagli Stati Uniti sono soggette a vincoli specifici. Ad esempio, se la carne deve essere utilizzata per la produzione di prosciutti destinati al mercato statunitense, esistono accordi che permettono di operare in questo modo. Inoltre, ha fatto riferimento alla bresaola, di cui Italia importa il 90% della carne necessaria per la produzione. Lollobrigida ha avvertito che, sebbene la bresaola possa essere prodotta con carne statunitense, è un’opzione che sconsiglia.

Questione della soia

Un altro punto affrontato dal ministro è stata la questione della soia. Lollobrigida ha dichiarato che Italia acquista una grande quantità di soia da Argentina, Brasile e Stati Uniti, ma ha sottolineato che solo un sesto della soia proviene dagli Stati Uniti. Ha suggerito che, se Italia decidesse di aumentare gli acquisti di soia, anche a un prezzo leggermente superiore, potrebbe indurre gli Stati Uniti a considerare l’importanza di questo prodotto per l’allevamento, in particolare per le vache da latte, il cui prodotto finale, il parmigiano, potrebbe tornare in Italia senza dazi.

Sbilanciamento commerciale

Infine, il ministro ha evidenziato un evidente sbilanciamento commerciale: le esportazioni italiane nel settore agroalimentare ammontano a circa 8 miliardi di euro, mentre le importazioni dagli Stati Uniti si attestano a meno di 1,7 miliardi. Questo squilibrio, secondo Lollobrigida, crea difficoltà per le aziende statunitensi, spingendole a prendere decisioni tariffarie che Italia non condivide, ma che comprende.