Il Bar Convent di Berlino , la principale fiera trade dell’industria del beverage in Europa, ha chiuso i battenti mercoledì 16 ottobre 2024. Gli operatori italiani presenti alla kermesse hanno fornito un bilancio sui risultati delle prime giornate, evidenziando un mix di successi e criticità che pongono interrogativi sull’organizzazione e il futuro dell’evento. Il BCB continua a rappresentare un punto di riferimento essenziale, ma la numerosità dei visitatori e l’approccio commerciale stanno subendo cambiamenti significativi.
Un bilancio contrastante per le aziende italiane
Le impressioni dei partecipanti
Nelle prime due giornate del Bar Convent, sono emerse valutazioni diverse da parte delle aziende italiane. Fabrizio Tacchi, brand ambassador della Distilleria Caffo, ha espresso entusiasmo per l’afflusso di visitatori al proprio stand, dove erano offerti assaggi del Vecchio Amaro del Capo. Tuttavia, non tutte le esperienze sono state positive; Eugenio Muraro, di MeMento, ha notato un inizio di fiera poco incoraggiante: “Il primo giorno abbiamo ricevuto poche visite, molti italiani ma pochi contatti commerciali utili.” Nonostante una ripresa durante il secondo giorno, Muraro segnala una riduzione generale della partecipazione, in particolare da parte dei visitatori extraeuropei.
Altri operatori hanno condiviso una visione simile. Nino Mason Carta della distilleria sarda Silvio Carta ha sottolineato che, sebbene il primo giorno sia stato tranquillo, l’agenda ben pianificata ha bilanciato le aspettative. Il secondo giorno ha evidenziato un afflusso di partner internazionali e il lancio di un nuovo liquore ai fiori di sambuco, il che ha rappresentato un successo per l’azienda.
Osservazioni sul trend di affluenza
Il cambiamento nella tipologia dei visitatori è stato notato da più parti. Vanessa Piromallo de IlGin.it ha commentato la difficoltà nell’attrarre professionisti del settore, come bartender e mixologist, aggiungendo che la fiera ha assunto un aspetto più dispersivo. Lorenzo Bianchi dei Fratelli Branca ha segnalato l’assenza di grandi gruppi come Martini e Campari all’interno della fiera, evidenziando una prevalenza di piccoli produttori in cerca di visibilità. Questi cambiamenti pongono domande sulla sostenibilità del BCB per le aziende e sull’efficacia della manifestazione come piattaforma di networking.
Berlino e il futuro del beverage in Europa
BCB come punto di riferimento
Nonostante le criticità riscontrate, il Bar Convent di Berlino è ancora considerato un evento fondamentale per il settore beverage. Nino Mason Carta ha affermato che è un momento cruciale per il networking e per presentare i prodotti legati alla tradizione sarda a un pubblico internazionale. La posizione geografica centrale e l’organizzazione efficiente sono stati motivo di apprezzamento. “La fiera ha organizzato una piattaforma online molto utile per pianificare incontri tra espositori e visitatori, rendendo più facile il business,” ha aggiunto Carta.
Eugenio Muraro ha fatto eco a queste affermazioni, sottolineando che, a differenza di altre fiere come Imbibe a Londra, il BCB ha mantenuto standard elevati di partecipazione. Tuttavia, è chiaro che esistono margini di miglioramento per attrarre un pubblico più variegato.
Le opportunità di business in evoluzione
Un aspetto importante emerso è il potenziale di crescita per i piccoli produttori. Nuccio Caffo, presidente del Consorzio nazionale Grappa, ha segnalato l’importanza della fiera per i buyer e i distributori, evidenziando la partecipazione del Consorzio e le opportunità offerte dal mercato tedesco. Con oltre 12.500 visitatori da 88 paesi, il BCB ha rappresentato un’importante vetrina per la grappa e altri distillati, tuttavia, la necessità di adattarsi alla crescente domanda di interazioni B2C emerge chiaramente.
Le sfide dell’apertura al consumatore
L’importanza del coinvolgimento del pubblico
Un punto cruciale nella discussione sull’evoluzione futura del BCB è il coinvolgimento del consumatore finale. Lorenzo Bianchi ha sollevato preoccupazioni riguardo alla scarsa partecipazione del pubblico, affermando che molte fiere trade dovrebbero ampliare il loro focus, coinvolgendo i clienti finali. Secondo Eugenio Muraro, l’evento si sta trasformando in un’opportunità di incontro piuttosto che di business efficace, suggerendo che una maggiore apertura al mercato B2C potrebbe aumentare il valore dell’evento.
Un equilibrio da trovare
Vanessa Piromallo ha avvertito che la fiera non dovrebbe limitarsi a essere un evento di piacere e divertimento, ma deve concentrarsi sulle opportunità di business. Al contrario, Fabrizio Tacchi ha sostenuto il valore della fiera come esclusivamente rivolta agli operatori del settore, permettendo scambi diretti senza interferenze. Sebbene le opinioni siano varie, è chiaro che i temi principali per il futuro del BCB includono un equilibrio delicato tra business e coinvolgimento del consumatore, con l’obiettivo di mantenere la kermesse come un evento di riferimento per il settore beverage europeo.