Barone Pizzini, storica cantina bresciana, ha ricevuto un’importante certificazione internazionale dopo dieci anni di controlli. Questo riconoscimento la colloca come prima azienda vitivinicola al mondo interamente vegana e prima produttrice di vino biologico nella celebre regione di Franciacorta. Il titolare, Silvano Brescianini, ha illustrato i traguardi raggiunti durante un incontro di fine anno, ponendo l’accento sull’impegno dell’azienda verso l’innovazione e la sostenibilità.
Barone Pizzini: un percorso verso l’eccellenza
Storia e fatturato
Fondata nel Settecento, Barone Pizzini ha una lunga tradizione vinicola che oggi si riflette nella sua produzione di vini di alta qualità. Con 33 dipendenti e un fatturato di circa dieci milioni di euro, l’azienda ha venduto, nel 2023, oltre 600mila bottiglie, di cui la maggior parte destinata al mercato italiano. I restanti vini provengono dalle varietà di Pievalta, Verdicchio, Castelli di Jesi e Poderi di Ghiaccioforte, espandendo il portfolio con produzioni dalla Maremma toscana e da altre regioni circostanti.
Vendite e proiezione futura
Brescianini ha evidenziato l’andamento positivo delle vendite, mentre si prepara a lanciare sul mercato le prime bottiglie vegane nel 2025. Questo passo rappresenta un interesse crescente verso i giovani consumatori che cercano prodotti di alta qualità, ma anche eco-compatibili e rispettosi della salute. La vendemmia del 2023 ha risentito delle fluttuazioni climatiche, riducendo la produzione di circa il 30%, ma l’azienda guarda con ottimismo al futuro, puntando su un’espansione nel mercato americano, nonostante le incertezze economiche.
Barone Pizzini e la sostenibilità
Impegni e iniziative
La sostenibilità è una delle colonne portanti della strategia aziendale di Barone Pizzini. Durante la presentazione del bilancio di sostenibilità per il 2023, Brescianini ha rimarcato l’importanza della responsabilità aziendale nel mondo vitivinicolo moderno. L’azienda ha realizzato un report sul sostegno ambientale che ha segnato il suo cammino verso pratiche più sostenibili e di rispetto dell’ecosistema locale.
Innovazione e strategie future
La cantina, che già da tempo possiede la certificazione biologica e il titolo di “biodiversity friend”, sta inoltre implementando sistemi di raccolta e analisi dei dati, affinché le pratiche produttive siano sempre più sostenibili e socialmente responsabili. È stato introdotto un codice etico, attualmente in fase di discussione, che fungerà da guida per le operazioni quotidiane, ponendo un forte accento sull’importanza della continuità e della crescita nel lungo termine. La volontà di Barone Pizzini è di esplorare ulteriori opportunità che possano contribuire al benessere delle comunità locali e a promuovere un approccio sostenibile nei confronti della viticoltura.
Il riconoscimento internazionale
Certificazione e valore aggiunto
Il riconoscimento ricevuto da Barone Pizzini da parte di un ente certificatore svedese non è solo un traguardo personale, ma rappresenta un importante valore aggiunto per l’intero settore vitivinicolo italiano. La certificazione di “cantina interamente vegana” porta con sé una nuova visione e uno standard qualitativo in cui la trasparenza e la sostenibilità si intrecciano con le tradizioni storiche. Gli investimenti in innovazione e attenzione all’ambiente possono servire da modello per altre aziende del settore, spingendo verso una maggiore adozione di pratiche sostenibili.
Implicazioni per il futuro
Con le bottiglie vegane in arrivo nel 2025, Barone Pizzini si posiziona come un pioniere nell’industria vinicola, anticipando le tendenze del mercato e rispondendo a una crescente domanda di prodotti eco-compatibili. Gli sviluppi futuri promettono di consolidare la posizione dell’azienda come leader nella produzione di vini che non solo rispettano la qualità, ma anche l’ambiente. Il fokuggio sulla sostenibilità e sull’innovazione non è mai stato così cruciale, e Barone Pizzini dimostra di essere all’avanguardia in questo importante cambiamento.
