Bresaola della Valtellina Igp 2024: crescita della produzione e dell’export

La Bresaola della Valtellina Igp chiude il 2024 con 12.600 tonnellate prodotte e un valore di 480 milioni di euro, nonostante le difficoltà legate alla materia prima e alle barriere doganali.

La Bresaola della Valtellina Igp ha registrato un notevole incremento nella produzione e nel valore al consumo, chiudendo il 2024 con un totale di 12.600 tonnellate e un valore di 480 milioni di euro, segnando una crescita del 6,52%. Questi dati, forniti dal Consorzio, evidenziano un anno positivo per il settore, nonostante le preoccupazioni legate al calo della disponibilità della materia prima europea e alle barriere doganali. Anche l’export ha mostrato segni di crescita, rappresentando il 5% della produzione totale con 632 tonnellate esportate, generando un valore di 14 milioni di euro, in aumento del 4,64%. Le vendite si sono concentrate principalmente nei Paesi dell’Unione Europea, che hanno assorbito il 72% del totale, con un incremento del 3,2% rispetto al 2023, mentre i mercati extra Ue hanno contribuito con il 28%, registrando un +8,5%, in particolare nei Paesi del Medio Oriente.

Preoccupazioni per la materia prima

Una delle problematiche principali riguardanti il settore è il calo della materia prima di origine europea. Nel 2024, la quota di materia prima disponibile è scesa dal 30% del 2023 al 22%, e le previsioni per il 2025 non sembrano promettenti, con un trend negativo in atto. Questo scenario costringe i produttori a dipendere sempre di più dalle importazioni extraeuropee, le quali sono soggette a onerose barriere tariffarie che possono aumentare i costi fino al 50% rispetto al prezzo iniziale.

Impatti economici e appelli al settore

Mario Francesco Moro, presidente del Consorzio, ha commentato i dati positivi, sottolineando che, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, l’aumento complessivo dei costi di produzione non può essere sostenuto solo dai produttori. Questa situazione sta comprimendo il fatturato e i margini delle 14 aziende certificate dall’Organismo di controllo Csqa, rendendo difficile la pianificazione per il futuro. Moro ha avvertito che il 2025 si preannuncia come un anno particolarmente difficile e ha lanciato un appello a tutti gli attori della filiera, comprese le istituzioni, affinché si uniscano per tutelare e sostenere l’intero comparto della Bresaola.