Il Carmignano Docg è una delle denominazioni più antiche e prestigiose della viticoltura italiana, le cui origini risalgono a secoli fa. La sua storia inizia nel 1716, quando Cosimo III de’ Medici, Granduca di Toscana, ufficializzò la protezione di questa zona vinicola, inserendola tra le aree di elevata qualità insieme a Chianti, Pomino e Val d’Arno di Sopra. Questa prima iniziativa legislativa, che delimita e tutela specifiche aree di produzione, anticipa di molto le moderne denominazioni di origine. La Tenuta di Capezzana emerge come uno dei protagonisti di questa tradizione secolare.
Tenuta di Capezzana: un gioiello nel cuore del Carmignano
Ubicazione e microclima
La Tenuta di Capezzana si trova immersa nel territorio del Carmignano, nei comuni di Carmignano e una porzione di Poggio a Caiano, nella provincia di Prato. Questa piccola area è caratterizzata da un microclima unico, che beneficia della protezione del Monte Albano, creando condizioni ideali per la maturazione delle uve. La presenza di argille e calcare nei terreni conferisce ai vini una struttura robusta e una complessità distintiva. Questo equilibrio tra eleganza e potenza rende il Carmignano un prodotto vinicolo unico nel panorama toscano, sprigionando aromi e sapori di grande finezza.
La tradizione della famiglia Contini Bonacossi
Dal 1920, la famiglia Contini Bonacossi si dedica alla produzione di vini a Capezzana, portando avanti una storia che si tramanda da cinque generazioni. Già nel 1925, la tenuta iniziò a produrre il vino “Villa di Capezzana”, un simbolo della continuità tra tradizione e innovazione. Oggi, i membri della famiglia sono custodi di un patrimonio culturale e vinicolo che riflette il legame con il territorio e il rispetto per le tecniche artigianali. La Tenuta di Capezzana non è solo un produttore di vino, ma un esempio di come l’eredità storica possa essere mantenuta attraverso la passione e l’impegno di una famiglia.
Vin Santo: un’esperienza enologica e culturale
L’importanza del Vin Santo
Il Vin Santo di Carmignano rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura vinicola toscana. È un vino dolce che si distingue per la sua elaborazione lenta e meticolosa, che richiede pazienza e dedizione. La Tenuta di Capezzana si è fatta portavoce di questa tradizione, trasformando il processo di produzione in un’autentica arte. Benedetta Contini Bonacossi, l’enologa della famiglia, evidenzia come il Vin Santo, composto da uve di Trebbiano e San Colombano, necessiti di un trattamenti delicato e cura durante tutte le fasi di produzione, dalla vendemmia all’appassimento.
Le annate del Vin Santo di Carmignano Riserva
La Tenuta di Capezzana ha recentemente presentato una verticale del loro Vin Santo di Carmignano Riserva, offrendo un viaggio attraverso sei annate storiche, dal 1985 al 2017. Ogni millesimo racconta un capitolo unico della storia enologica della tenuta, accompagnato da una descrizione dettagliata delle condizioni climatiche e delle tecniche di vinificazione utilizzate.
Degustazione e i caratteri distintivi
Ogni annata del Vin Santo di Capezzana si presenta con peculiarità organolettiche uniche. Ad esempio, il Vin Santo del 1985 è caratterizzato da profumi di fichi caramellati e miele di acacia, mentre l’annata 1996 si distingue per le sue note terrose e di sottobosco. La produzione annua di questo vino è limitata, difficilmente superando le seimila bottiglie, rendendolo un’eccellenza ricercata nel mercato, specialmente in quello nazionale e inglese.
Assaporare la tradizione: l’esperienza della degustazione
Un viaggio sensoriale attraverso le annate
La degustazione delle sei annate di Vin Santo ha rappresentato un’opportunità per esplorare la ricchezza e la varietà di sapori e profumi che questo vino racchiude. Ogni sorso diventa un racconto che avvicina i degustatori alla vita contadina e alla bellezza delle colline toscane. La preziosità del Vin Santo non è solo nel gusto, ma anche nel suo legame con la famiglia e l’ospitalità, valori trasmessi di generazione in generazione.
Impressioni e riflessioni sulle annate
L’annata 2001, per esempio, ha impressionato per l’appassimento prolungato delle uve, mentre il 2013 è stata descritta come “magica”, contraddistinta da ricordi di farfalle. Ogni vino, con le sue sfumature, si inserisce in un contesto più ampio di tradizione e ricerca, in cui i valori del passato e le istanze del presente si fondono armoniosamente.
Il Carmignano Docg e, in particolare, il Vin Santo, rappresentano un patrimonio culturale da scoprire, un viaggio che unisce storia, tradizione e passione per la viticoltura toscana. La Tenuta di Capezzana continua a essere un faro in questo scenario, unendo il sapore del passato con l’innovazione del futuro.
