EVENTI – Il Casale del Giglio ha scelto il suggestivo Palazzo Cappuccini Art Relais di Napoli per celebrare, il 14 aprile 2025, un incontro tra storia, tradizione e gusto. Durante l’evento, il Cappelletto di Ferrara dell’Agro Pontino ha avuto l’opportunità di unirsi alle nuove annate dell’azienda vitivinicola laziale, creando un’atmosfera che ha mescolato convivialità e un racconto che affonda le radici in quasi un secolo di storia.
Le radici della tradizione gastronomica
La storia della migrazione di un gruppo di famiglie provenienti dal Nord-Est italiano risale a quasi un secolo fa. In cerca di nuove opportunità, queste famiglie giunsero nell’Agro Pontino per partecipare alla bonifica delle paludi. Portarono con sé non solo le loro tradizioni, ma anche la ricca cultura gastronomica, che includeva piatti tipici come i cappelletti di Ferrara. Questi ultimi hanno trovato una nuova casa nel sud Italia, arricchendosi nel tempo con i sapori delle materie prime locali. Oggi, questa tradizione viene mantenuta viva, rappresentando un forte legame tra il passato e il presente. Il Casale del Giglio ha voluto celebrare questa eredità durante una giornata dedicata alle emozioni e alla cultura culinaria.
Un’azienda vitivinicola in evoluzione
Fondata nella seconda metà del Novecento da Dino Santarelli, l’azienda vitivinicola Casale del Giglio si è sviluppata in un territorio fertile di idee e opportunità. Sotto la guida di Antonio Santarelli e del talentuoso enologo Paolo Tiefenthaler, l’azienda ha saputo trasformarsi in un centro di innovazione, producendo vini che richiamano la storia del Lazio e della sua antica civiltà, ma con uno sguardo rivolto al futuro. Il legame con il territorio è evidente nei vini, i cui nomi evocano tradizioni antiche e storie di un passato ricco.
Un evento ricco di emozioni e sapori
L’evento ha avuto inizio nella “Sala del Pianoforte”, dove il pubblico è stato accolto da figure di spicco come le giornaliste Laura Gambacorta e Maria Corsetti, insieme a Tommaso Luongo, Presidente dell’AIS Campania, e Antonio Santarelli, anima di Casale del Giglio. Successivamente, la signora Fiorella Guerzi, esperta sfoglina, ha mostrato l’arte della preparazione del Cappelletto di Ferrara, trasmettendo la passione e la tradizione che caratterizzano questo piatto.
Il viaggio sensoriale ha continuato con la sommelier Alessia Perin, che ha presentato le nuove annate di Casale del Giglio con grande competenza. Durante il pranzo, il Cappelletto di Ferrara è stato servito in un brodo di gallina, accompagnato da due espressioni dell’autoctono Bellone, il Anthium 2024 e la riserva Radix 2020. Successivamente, il Bollito di Manzo con giardiniera, mostarda e cipolline caramellate è stato abbinato al Cesanese Matidia 2023 e al Mater Matuta 2019, un blend di Syrah e Petit Verdot. Infine, per chiudere in dolcezza, una fragrante Sbrisolona è stata servita con l’Aphrodisium 2022, un passito laziale da uve Petit Manseng, Greco, Fiano e Viognier.
L’evento ha raccontato molto più di un semplice abbinamento enogastronomico, rappresentando un tuffo nel passato e una celebrazione dell’identità di un territorio che, grazie a realtà come il Casale del Giglio, continua a reinventarsi, mantenendo vive le tradizioni storiche.