Cia E-R: sì alla protezione dal caldo, ma senza danneggiare l’agricoltura

La Cia Emilia-Romagna esprime preoccupazione per l’ordinanza sul lavoro in caldo estremo, sottolineando l’importanza di un approccio collaborativo per salvaguardare salute e produttività.

La Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia-Romagna ha espresso la propria posizione riguardo all’ordinanza regionale che entrerà in vigore domani, 1° agosto 2025, e sarà valida fino al 15 settembre. Questa disposizione prevede l’interruzione del lavoro in condizioni di caldo estremo o anomalo durante specifiche fasce orarie, interessando i settori edile, agricolo, florovivaistico e della logistica.

Posizione di stefano francia

Stefano Francia, presidente della Cia Emilia-Romagna, ha sottolineato l’importanza della salute e della sicurezza dei lavoratori, ma ha anche messo in evidenza la necessità di adottare strumenti che siano efficaci e flessibili, in grado di tenere conto delle peculiarità stagionali e climatiche delle attività agricole. Francia ha definito l’ordinanza come un provvedimento eccezionale, da riservare a situazioni di vera emergenza, avvertendo che la sospensione del lavoro durante la campagna agricola potrebbe comportare danni irreparabili, con perdite di raccolti e gravi conseguenze economiche.

Approccio collaborativo

Francia ha ulteriormente evidenziato l’importanza di un approccio collaborativo, capace di responsabilizzare sia le imprese che i lavoratori, rispettando le diverse esigenze produttive. La Cia ha rinnovato la propria disponibilità a dialogare con le istituzioni, chiedendo l’apertura di un tavolo di confronto per stabilire regole più efficaci, giuste e condivise. “Salute e produttività devono andare di pari passo”, ha concluso Francia, richiamando alla necessità di un approccio basato sul buon senso e sul rispetto reciproco tra le parti coinvolte.