La proposta di costruzione di una nuova stazione merci a Castelfidardo, in provincia di Ancona, ha sollevato preoccupazioni significative tra gli agricoltori e le associazioni locali. Secondo quanto dichiarato da Coldiretti Ancona, il progetto di Rete ferroviaria italiana (Rfi), che fa parte del potenziamento della linea ferroviaria Falconara-Orte, comporterebbe la sottrazione di circa 8 ettari di terreni agricoli, attualmente dedicati a coltivazioni, incluse quelle biologiche. Questa situazione potrebbe compromettere gli investimenti delle aziende agricole e turistiche in un’area di grande valore paesaggistico e storico.
Contrarietà al progetto
La presidente di Coldiretti Ancona, Maria Letizia Gardoni, ha espresso la sua contrarietà a questo progetto, suggerendo che ci siano diverse aree industriali dismesse che potrebbero essere utilizzate per la realizzazione della stazione, evitando così nuove cementificazioni su terreni agricoli. Gardoni ha anche richiamato l’attenzione sulla fragilità idrogeologica dell’area di San Rocchetto, evidenziata già nel settembre 2024, sottolineando i rischi che una nuova infrastruttura potrebbe comportare.
Necessità di migliorare le infrastrutture
L’associazione riconosce la necessità di migliorare le infrastrutture nella regione, che da anni risulta isolata rispetto al resto d’Italia. Alberto Frau, direttore di Coldiretti Ancona, ha ricordato che nel 2022 l’associazione ha collaborato con Confindustria, Confartigianato, Cna e Concommercio per redigere il Libro Bianco sulle Infrastrutture, un documento che ha evidenziato tra le priorità il raddoppio della linea ferroviaria per Roma.
Dibattiti e preoccupazioni locali
La questione della stazione merci a Castelfidardo continua a suscitare dibattiti e preoccupazioni tra i cittadini e gli imprenditori locali, in attesa di ulteriori sviluppi e decisioni da parte delle autorità competenti.