Consorzio Brunello: impatti significativi dei dazi sul mercato statunitense

Il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino lancia un appello contro i dazi americani, avvertendo delle gravi conseguenze per il settore vitivinicolo italiano.

Montalcino (Siena), 3 aprile 2025 – Il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, ha lanciato un appello urgente in seguito all’annuncio dei dazi americani del 20% su tutte le produzioni europee, compresi i vini. Questo provvedimento, secondo Bindocci, avrà un impatto devastante sulla denominazione del Brunello, che attualmente destina oltre il 30% delle sue esportazioni proprio verso gli Stati Uniti, considerati il principale mercato di sbocco. La situazione si inserisce in un contesto di crescente tensione commerciale a livello globale, dove le misure punitive rischiano di colpire non solo il settore vinicolo, ma anche altre aree cruciali dell’economia locale.

Le conseguenze dei dazi americani

L’implementazione dei dazi americani, annunciata dal presidente Trump, rappresenta un colpo duro per l’intero comparto vitivinicolo italiano. Bindocci ha sottolineato come questi dazi non solo influenzeranno il prezzo del vino, rendendolo un prodotto sempre più inaccessibile ai consumatori, ma avranno anche ripercussioni significative su settori correlati, come l’enoturismo. La paura è che la combinazione di tariffe elevate e la diminuzione della domanda possa portare a una riduzione delle vendite e, di conseguenza, a un impatto negativo su tutta la filiera produttiva.

Il presidente del Consorzio ha evidenziato che la guerra commerciale in atto non porterà benefici a nessuna delle parti coinvolte. “Ci troviamo di fronte a una situazione in cui tutti usciranno sconfitti e più poveri. Il danno economico potrebbe estendersi ben oltre i confini statunitensi”, ha dichiarato Bindocci, sottolineando l’urgenza di trovare una soluzione diplomatica.

Appello alle istituzioni europee

In questo contesto, Bindocci ha fatto un appello alle istituzioni e alle diplomazie europee affinché si attivino per negoziare un accordo con gli Stati Uniti. “È fondamentale evitare una penalizzazione che colpirebbe in modo inesorabile tutte le imprese del settore”, ha affermato. La richiesta di un intervento a livello europeo è motivata dalla necessità di proteggere non solo il vino, ma anche l’intero ecosistema economico che ruota attorno a esso.

Il settore vitivinicolo italiano, e in particolare quello del Brunello di Montalcino, ha sempre rappresentato un simbolo di qualità e tradizione, e la minaccia di tariffe elevate potrebbe compromettere anni di lavoro e investimenti. La speranza è che le istituzioni europee possano trovare una soluzione che salvaguardi gli interessi dei produttori e dei consumatori, evitando che i dazi diventino un ostacolo insormontabile per il mercato del vino.

Il futuro del vino Brunello di Montalcino e delle sue esportazioni negli Stati Uniti è ora appeso a un filo, con l’auspicio che le trattative diplomatiche possano portare a un esito favorevole per tutti gli attori coinvolti.