Cresce l’interesse per i prodotti biologici in Italia: acquisti al 93% nel 2024

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Un’indagine condotta da Nomisma-AssoBio rivela un significativo aumento nella diffusione dei prodotti biologici in Italia. Nel 2024, ben il 93% degli italiani tra i 18 e i 65 anni ha acquistato almeno un prodotto alimentare biologico, corrispondente a circa 24 milioni di famiglie. Questo trend è stato illustrato durante il Convegno “Oltre il biologico. Innovazione, Fiducia e Sostenibilità per un Nuovo Rapporto con il Consumatore” in occasione di Marca 2025, suggerendo una crescente consapevolezza e interesse per l’alimentazione sana e sostenibile.

Un’inversione di tendenza nel consumo di biologico

L’indagine effettuata da Nomisma mette in luce un cambiamento considerevole nel comportamento dei consumatori italiani. Solo 12 anni fa, nel 2012, solo il 50% della popolazione acquistava prodotti biologici. Questo aumento del 43% è indicativo di una crescente attenzione verso scelte alimentari più responsabili e consapevoli. La maggiore disponibilità di prodotti biologici e il loro posizionamento nei supermercati hanno senza dubbio contribuito a questo incremento.

Inoltre, il report evidenzia che il cibo biologico non viene visto solo come una scelta sana, ma anche come un’opzione ambientalmente sostenibile. Questo aspetto è particolarmente rilevante, considerando le attese dei consumatori riguardo alle pratiche agricole più sostenibili e all’impatto positivo sui cambiamenti climatici. Gli italiani, quindi, non stanno solo rispondendo a una tendenza, ma stanno adottando nuove abitudini di consumo che riflettono valori più ampi legati alla salute e all’ambiente.

Scarsa consapevolezza dei claim “Residuo Zero”

Nonostante la crescita degli acquisti di prodotti biologici, l’indagine mette in evidenza un problema di consapevolezza tra i consumatori riguardo alle garanzie dei prodotti contrassegnati con il claim “Residuo Zero“. Circa due consumatori su tre commettono l’errore di credere che questi prodotti non utilizzino affatto chimica di sintesi nella loro produzione. Tale percezione è ancora più diffusa tra chi non consuma prodotti biologici e tra coloro che non sono a conoscenza delle differenze tra certificazione biologica e claim “Residuo Zero”.

Questa confusione sul significato dei vari label è allarmante, soprattutto considerando che circa il 50% dei consumatori non possiede le informazioni necessarie per fare scelte consapevoli. È essenziale migliorare l’educazione e l’informazione riguardo a questi aspetti importanti, affinché i consumatori possano realmente beneficiare delle garanzie che questi marchi promettono.

Il valore percepito dei prodotti biologici

Un ulteriore elemento interessante emerso dallo studio è la percezione di valore che i consumatori attribuiscono ai prodotti biologici rispetto a quelli contrassegnati come “Residuo Zero“. Ben il 54% degli italiani riconosce le maggiori garanzie fornite dal marchio biologico. Tuttavia, c’è una percentuale significativa che ritiene che i prodotti senza residui offrano garanzie equivalenti o addirittura superiori. Questo comportamento potrebbe derivare dall’evidente incremento del marketing dei prodotti senza residui, che possono creare un’illusione di maggiore qualità.

L’analisi suggerisce che, mentre i consumatori hanno una maggiore fiducia nel marchio biologico, una parte significativa di essi mostra ancora confusione e disinformazione riguardo all’effettiva sostanza delle garanzie offerte da ciascun marchio. La comunicazione delle differenze tra queste due categorie di prodotti potrebbe rivelarsi fondamentale per far crescere ulteriormente il mercato biologico e consolidarne il posizionamento.

Sostenibilità percepita dei prodotti biologici

Il report di Nomisma sottolinea anche il legame tra biologico e sostenibilità. L’82% dei consumatori associa i prodotti biologici a pratiche sostenibili per l’ambiente, in netta contrapposizione a un 77% di chi vede in questi processi una similitudine nei prodotti “Residuo Zero“. Inoltre, il 71% degli intervistati è convinto che i metodi di produzione biologici escludano l’uso di chimica di sintesi, confrontato a un 66% per i prodotti senza residui.

Questi dati suggeriscono una consapevolezza crescente tra i consumatori sull’importanza di pratiche agricole sostenibili e sulle conseguenze delle scelte alimentari sulle risorse naturali. Tuttavia, per sfruttare al meglio questa tendenza, è fondamentale continuare a educare i consumatori, migliorando l’informazione su ciò che realmente implica la scelta di alimenti biologici rispetto a quelli contrassegnati con la dicitura “Residuo Zero“.