L’interesse per il whisky sta guadagnando sempre più terreno in Italia, dove consumatori di diverse età e background cercano prodotti di alta qualità, attirati da eventi dedicati e da distillerie locali che sanno distinguersi. Questo fenomeno non solo segna un cambiamento culturale, ma indica anche l’emergere di un mercato promettente per un distillato iconico, tradizionalmente considerato più associato a Paesi come la Scozia e l’Irlanda.
Il mercato del whisky in crescita
Analisi del consumo di whisky in Italia
Negli ultimi anni, il mercato globale del whisky ha visto una crescita significativa e l’Italia sta finalmente seguendo questa tendenza. Sebbene il consumo pro capite di whisky nel Bel Paese si mantenga ancora al di sotto di altri Paesi europei come la Francia – che guida la classifica con un notevole consumo di circa 2 litri pro capite – il 2022 ha segnato un punto di svolta, con un incremento del 20% nelle vendite nel segmento premium. Questo trend ha aperto le porte a una vera e propria “rivoluzione del whisky” in Italia, caratterizzata dalla domanda di qualità e dalle edizioni limitate, spinta in parte dall’attenzione crescente dei consumatori per eventi come il Roma Whisky Festival.
Questa evoluzione del mercato non è solo il riflesso di un cambiamento nelle preferenze dei consumatori, ma anche della rivalutazione e della riscoperta di una tradizione artigianale. I produttori italiani si sono messi in gioco per offrire distillati che non solo richiamano le tecniche tradizionali, ma innovano con sapori unici e riconoscibili. Mentre l’Italia è storicamente sinonimo di vino e grappa, il whisky sta emergendo come una scelta di lusso per i palati più sofisticati e gli appassionati.
Poli Distillerie e la produzione di whisky italiano
L’ingresso nel mercato del whisky
Poli Distillerie, un nome storico nel panorama della distillazione veneta conosciuto principalmente per la sua produzione di grappa, ha compiuto un passo importante nel 2013, entrando nel mondo del whisky. Nel 2021, con l’introduzione di Segretario di Stato, è diventata la prima distilleria italiana a produrre un whisky distintamente italiano. Questo primo prodotto ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo per l’azienda, combinando l’artigianalità veneta con tecniche di distillazione ispirate alle tradizioni scozzesi.
Con l’introduzione di Conclave, il secondo whisky della distilleria, Poli mira a consolidare la propria presenza nel mercato internazionale. Questo nuovo distillato rappresenta una continua evoluzione rispetto a Segretario di Stato, con una maggiore attenzione ai gusti dei puristi e un forte legame con la tradizione veneta. Conclave è frutto di una distillazione artigianale meticolosa, che combina malti d’orzo torbati e non, invecchiati per cinque anni in barrique di quercia bianca. Questo processo è stato progettato per esaltare gli aromi naturali, promettendo un’esperienza gustativa distintiva e articolata, caratterizzata da note di frutta secca, cioccolato e spezie affumicate.
L’etimologia del nome Conclave
Il nome Conclave trae origine dal latino “con clavis”, che significa “stanza chiusa a chiave”. Tale terminologia richiama l’immagine dei cardinali riuniti per eleggere un nuovo Papa, simbolizzando il percorso di maturazione che i whisky Poli intraprendono, rinchiusi nelle botti durante il processo di invecchiamento. Questa scelta non è casuale: il primo whisky, Segretario di Stato, celebrava una figura significativa della tradizione locale, mentre Conclave rappresenta una visione più globale, richiamandosi alle radici della produzione scozzese.
Durante il lancio di Conclave, Jacopo Poli ha evidenziato il valore dell’approccio dell’azienda: “Con Segretario di Stato, abbiamo esplorato con umiltà e rispetto un mondo per noi nuovo. I numerosi apprezzamenti ricevuti ci hanno incoraggiato a proseguire con maggiore consapevolezza, dando vita a Conclave, un whisky dall’identità precisa, capace di raccontare in ogni sorso una storia fatta di malto, botti e santa pazienza.”
Il futuro del whisky in Italia
Prospettive di crescita per il whisky
La crescita della passione per il whisky in Italia sembra essere solo all’inizio. La crescente disponibilità di bottiglie di alta qualità e la partecipazione a eventi di degustazione e masterclass contribuiscono a costruire una solida base per il settore. La domanda per prodotti di fascia premium, come Conclave, è un chiaro indicativo del fatto che anche in una nazione tradizionalmente legata a vino e grappa, c’è spazio per un distillato che si spinge oltre i confini nazionali.
L’impegno di Poli Distillerie nel combinare tradizione e innovazione rappresenta un punto di forza in questo contesto. Grazie a pratiche di produzione attente e a una filosofia imprenditoriale che valorizza la qualità, l’azienda sta contribuendo a posizionare l’Italia come uno dei mercati emergenti di whisky di alta qualità, offrendo ai consumatori un’alternativa valida e ricca di sapore. Con il prosieguo di questo trend, il whisky potrebbe conquistare un posto di rilievo nel panorama delle bevande alcoliche italiane, ampliando ulteriormente la sua influenza e la sua cultura di consumo.