Dermatite bovina: segnalati nuovi casi sospetti in Sardegna

Focolai di dermatite nodulare bovina in Sardegna: richieste urgenti di strategie sanitarie, vaccini e fondi di ristoro per allevatori da parte del deputato Silvio Lai.

Dopo la conferma dei focolai di dermatite nodulare bovina a Orani e Orotelli, nel Nuorese, il bollettino epidemiologico nazionale ha segnalato la presenza di ulteriori due casi sospetti nella stessa area, precisamente a Orani e Sarule. Per ottenere conferme definitive su questi nuovi casi, si attende l’ufficialità delle analisi in corso.

Strategia chiara e tempestiva

Il deputato del Partito Democratico, Silvio Lai, ha sottolineato l’importanza di una strategia chiara e tempestiva da parte del governo, a partire dall’interrogazione parlamentare presentata il 23 giugno scorso, in seguito al primo caso nazionale di dermatite nodulare bovina in Sardegna. Lai ha affermato che la conferma di nuovi focolai in altre regioni richiede misure urgenti, allineate alle migliori pratiche sanitarie europee. Ha chiesto quindi al Ministero della Salute di adottare un approccio straordinario e mirato, evitando l’abbattimento indiscriminato degli animali e privilegiando invece un abbattimento selettivo dei capi infetti, accompagnato da un attento monitoraggio veterinario per quelli esposti ma non malati.

Necessità di vaccini e fondo di ristoro

In aggiunta, Lai ha evidenziato la necessità di garantire un rapido reperimento di vaccini, collaborando con le autorità europee, e di predisporre un fondo di ristoro da erogare immediatamente agli allevatori. Questo fondo dovrebbe compensare le perdite di reddito e i danni diretti causati dall’abbattimento degli animali, dalle restrizioni alla movimentazione e dal mantenimento degli animali in stallo. La zootecnia rappresenta una risorsa cruciale per l’economia agricola nazionale e per specifici territori, come la Sardegna, ma anche per l’intera pianura padana, che necessita di una tutela rigorosa, trasparente e responsabile.