Fao: 1,3 miliardi di giovani invitati a incrementare la produzione alimentare

Nel 2025, 1,3 miliardi di giovani possono trasformare i sistemi agroalimentari, affrontando sfide come l’insicurezza alimentare e i cambiamenti climatici, con opportunità economiche significative.

Nel 2025, il mondo conta circa 1,3 miliardi di giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, figure chiave nel promuovere il cambiamento all’interno dei sistemi agroalimentari. Questi giovani sono chiamati a incrementare la produzione di cibo, a sostituire una forza lavoro in fase di invecchiamento e a rispondere agli eventi climatici estremi. Questo quadro emerge dal rapporto della FAO intitolato “Lo stato dei giovani nei sistemi agroalimentari”, che evidenzia l’importanza del loro coinvolgimento per migliorare la sicurezza alimentare, la nutrizione e le opportunità economiche. La relazione sottolinea che l’inclusione di questi giovani, in particolare nei paesi a reddito medio-basso dove risiede l’85% di loro, potrebbe generare un aumento economico di migliaia di miliardi di dollari.

La dipendenza dai sistemi agroalimentari

A livello globale, il 44% dei giovani è legato ai sistemi agroalimentari, un dato superiore al 38% degli adulti. Tra questi giovani, l’82% vive in contesti di crisi e il 23% è inserito in sistemi industriali. Il rapporto mette in luce un preoccupante aumento dell’insicurezza alimentare tra i giovani, che è passata dal 16,7% nel periodo 2014-2016 al 24,4% nel biennio 2021-2023, con l’Africa che risulta essere particolarmente colpita. Nella prefazione del rapporto, QU Dongyu, direttore generale della FAO, sottolinea che “i giovani responsabilizzati possono agire da catalizzatori per una più ampia trasformazione dei sistemi agroalimentari“.

La sfida dei Neet

Il rapporto evidenzia un ulteriore aspetto critico: oltre il 20% dei giovani non è né occupato, né impegnato in studi o formazione, una condizione nota come NEET (Not in Education, Employment or Training). Questa situazione è particolarmente grave per le giovani donne, che presentano una prevalenza doppia rispetto ai loro coetanei maschi. L’eliminazione di questa condizione potrebbe portare a un incremento del PIL globale dell’1,4%, corrispondente a circa 1,5 trilioni di dollari, di cui circa il 45% deriverebbe dai sistemi agroalimentari. Per armare i giovani di potere, è fondamentale implementare interventi mirati, come garantire l’accesso a formazione e risorse, oltre a rafforzare i programmi di protezione sociale.

Impatti dei cambiamenti climatici

Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dagli eventi climatici estremi e dagli shock, che costituiscono una minaccia significativa. Circa 395 milioni di giovani rurali vivono in aree dove si prevede una diminuzione della produttività agricola, in particolare nell'<strong'Africa subsahariana e nei sistemi agroalimentari tradizionali. Questa situazione richiede un’attenzione urgente e strategie mirate per garantire un futuro sostenibile e prospero per le nuove generazioni.