L’agricoltura sociale sta emergendo come una potente risorsa per il supporto delle categorie più vulnerabili in Italia. Attraverso terapie con animali, come asini, cavalli e altre creature da fattoria, la Fattoria Italia sta offrendo servizi vitali a persone disabili e a quelle in situazioni sociali svantaggiate. Questa iniziativa ha ottenuto il sostegno di quasi 8 italiani su 10, dimostrando un forte impegno verso il welfare agricolo e il rafforzamento della comunità.
Il welfare rurale e il suo impatto positivo
Terapie assistite e benefici diretti
Il welfare rurale si basa sull’interazione tra uomo e animale, un legame che non solo offre opportunità terapeutiche ma promuove anche il benessere psicofisico. La pet therapy, ad esempio, è comprovata nell’alleviare sintomi di stress, ansia e depressione, mentre l’ippoterapia contribuisce allo sviluppo dell’equilibrio, della coordinazione e della forza muscolare. Questa forma di terapia, oltre a favorire il miglioramento del benessere individuale, può stimolare la socializzazione e l’inclusione, aspetti fondamentali per le persone con disabilità.
Crescita delle fattorie sociali in Italia
Secondo un’analisi condotta da Coldiretti, in Italia sono state istituite circa 9.000 fattorie sociali nelle aree rurali, sostegno essenziale per famiglie in difficoltà e persone vulnerabili. L’obiettivo principale di queste strutture è amplificare il welfare pubblico, creando spazi di inclusione e supporto. I servizi offerti dalle fattorie sociali hanno un valore economico significativo, superando il miliardo di euro, di cui 600 milioni per prodotti agricoli e 400 milioni per servizi sociali.
L’impatto dei servizi sociali offerti
Beneficiari e categorie coinvolte
Nel corso dell’ultimo anno, oltre 50.000 individui hanno beneficiato dei servizi offerti dalle fattorie sociali. Questi servizi si rivolgono a un ampio spettro di gruppi, tra cui persone con disabilità motorie e cognitive, individui con autismo, detenuti ed ex detenuti, minori in difficoltà, donne che hanno subito abusi, anziani, e persone con problematiche relazionali o dipendenze. Questo approccio multifunzionale consente di rispondere a esigenze diverse, integrando le persone vulnerabili nella comunità.
Sviluppo di un modello sostenibile
La crescita delle fattorie sociali rappresenta non solo un supporto a livello sociale, ma è anche un modello di sviluppo sostenibile. Queste realtà agricole tendono a favorire l’occupazione locale, fornendo lavoratori e volontari opportunità di impegnarsi attivamente nella comunità. Grazie all’approccio olistico di coinvolgere persone in difficoltà nel lavoro agricolo e nelle attività di interazione con gli animali, si genera un impatto positivo sia dal punto di vista economico che sociale.
Celebrazioni e riconoscimenti della tradizione
Sant’Antonio Abate e la benedizione degli animali
In occasione della festa di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali, si è svolta una tradizionale benedizione presso San Pietro, dove sono stati portati animali da fattoria, tra cui asini, cavalli, mucche, pecore e conigli. Questo evento non è stato solo un riconoscimento della tradizione agricola, ma ha anche enfatizzato il ruolo centrale degli animali nel promuovere il benessere sociale. L’Associazione Italiana Allevatori è stata parte integrante di questa celebrazione, sottolineando ulteriormente l’importanza della connessione tra agricoltura, welfare e comunità.
L’importanza del supporto alla cultura rurale
La valorizzazione della cultura rurale attraverso eventi come quelli legati a Sant’Antonio Abate contribuisce a dare visibilità ai temi dell’agricoltura sociale. Grazie a iniziative come queste, è possibile sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere una maggiore consapevolezza su come il settore agricolo possa rendere l’Italia un paese più inclusivo e solidale. La promozione della cultura rurale è fondamentale per legare la comunità attorno ai valori di rispetto per gli animali e supporto reciproco.
La Fattoria Italia rappresenta quindi un faro di speranza e inclusione, dimostrando come l’agricoltura sociale possa trasformare vite e comunità, rendendo le campagne italiane non solo luoghi di produzione agricola, ma anche spazi di cura e rinascita sociale.
