Fruitimprese: coltivazioni minacciate dalla carenza di agrofarmaci

Il presidente di Fruitimprese avverte sulla crisi del settore ortofrutticolo italiano, evidenziando la carenza di agrofarmaci e la crescente concorrenza internazionale.

Il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi, ha lanciato un allarme significativo riguardo al futuro delle colture in Italia, durante la sua relazione alla 76esima assemblea annuale dell’Associazione degli operatori internazionali del settore ortofrutticolo, tenutasi a Roma il 15 marzo 2025. Salvi ha sottolineato come la carenza di agrofarmaci disponibili stia mettendo a rischio importanti produzioni agricole nel paese. La situazione è ulteriormente complicata dal cambiamento climatico, che ha portato alla comparsa di nuove fitopatologie, rendendo sempre più difficile per gli agricoltori proteggere le loro coltivazioni dai danni causati da parassiti e malattie.

Il settore ortofrutticolo italiano in crisi

Il presidente ha evidenziato che il settore ortofrutticolo italiano, un tempo fiorente, sta affrontando un periodo di grande incertezza. In particolare, ha menzionato la difficile situazione delle pere, un prodotto simbolo dell’agricoltura italiana, che potrebbe essere solo l’inizio di un trend preoccupante che potrebbe coinvolgere anche altre colture. Salvi ha esortato le autorità a prendere misure concrete e responsabili per affrontare il dossier degli agrofarmaci, per garantire la sostenibilità delle produzioni nazionali.

Delocalizzazione e concorrenza internazionale

Un altro punto critico sollevato da Salvi riguarda il rischio di delocalizzazione della produzione ortofrutticola italiana. Ha messo in evidenza come gli investimenti italiani stiano già convergendo verso paesi come la Grecia, dove gli agricoltori locali stanno acquistando aziende agricole o avviando joint venture con imprese locali per la coltivazione del kiwi. La differenza nei costi della manodopera è un fattore determinante, dato che in Grecia i salari sono significativamente più bassi rispetto a quelli italiani. Inoltre, la concorrenza proveniente dal Nord Africa, con l’arrivo sul mercato di agrumi, pomodori e fragole marocchine, rappresenta una sfida ulteriore per gli agricoltori italiani, che si trovano a competere con prodotti che entrano in scena durante le loro stesse campagne.

Politiche europee e reciproci diritti

Salvi ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza della reciprocità nelle politiche europee riguardanti gli agrofarmaci. Ha richiesto che, in caso di messa al bando di determinate sostanze, i prodotti di importazione ricevano lo stesso trattamento, con un periodo di adeguamento di due anni. Inoltre, ha proposto che se un prodotto è autorizzato e utilizzato in uno Stato Membro dell’Unione Europea, dovrebbe essere automaticamente riconosciuto in tutti gli altri Stati dove si pratica la medesima coltivazione, per garantire una concorrenza equa e sostenibile tra i diversi paesi.