L’anno 2024 ha segnato un traguardo significativo per le esportazioni italiane di ortofrutta fresca, che hanno superato per la prima volta il valore di 6 miliardi di euro, raggiungendo precisamente i 6,056 miliardi di euro. Questo risultato rappresenta un incremento del 5,3% rispetto al 2023, come evidenziato dai dati forniti da Fruitimprese, l’Associazione Nazionale delle Imprese Ortofrutticole. Anche il volume delle esportazioni ha mostrato un segno positivo, con un totale di 3.751.017 tonnellate esportate, pari a un aumento del 9% rispetto all’anno precedente.
Bilancia commerciale in negativo
Nonostante i risultati positivi nelle esportazioni, il report economico ha messo in luce una situazione in controtendenza per quanto riguarda il saldo della bilancia commerciale. Quest’ultimo rimane in territorio negativo, con un import di 362.140 tonnellate di ortofrutta fresca in più rispetto all’export. In termini di valore, il saldo si è dimezzato, attestandosi a poco più di 364 milioni di euro, con una diminuzione del 48,6% rispetto al 2023.
Aumento delle importazioni
Un fattore determinante per il risultato negativo della bilancia commerciale è l’aumento costante delle importazioni, che hanno superato il tetto di 4 milioni di tonnellate, con un incremento dell’8,9%. Anche in termini di valore, le importazioni sono cresciute del 12,9%, raggiungendo i 5,692 miliardi di euro. Questo trend ha sollevato preoccupazioni tra gli operatori del settore, che vedono in questo fenomeno una sfida crescente per il mercato interno.
Crisi produttiva e cambiamenti climatici
Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, ha commentato la situazione evidenziando la grave crisi produttiva che ha colpito il settore negli ultimi dieci anni. Secondo Salvi, l’Italia ha perso l’80% della produzione di pere, il 75% di kiwi e il 25% di pesche. Questo ha portato a un problema cruciale: non è più solo una questione di collocare i prodotti a prezzi remunerativi, ma di garantire l’effettiva disponibilità di prodotto da vendere. Le aziende più grandi stanno rispondendo a questa sfida acquisendo aziende agricole e creando joint venture all’estero per mantenere una presenza nei mercati internazionali.
Salvi ha anche sottolineato che la crisi produttiva è aggravata dai cambiamenti climatici, caratterizzati da periodi di siccità alternati a piogge eccessive. Inoltre, le misure adottate dall’Unione Europea per limitare l’uso degli agrofarmaci, senza fornire soluzioni alternative praticabili, stanno complicando ulteriormente la situazione per gli agricoltori italiani.
La situazione attuale del settore ortofrutticolo italiano richiede attenzione e interventi mirati per affrontare le sfide legate alla produzione e alla competitività sui mercati globali.
