Il mondo del vino continua a evolversi, e con esso anche le figure professionali che ne fanno parte. Durante il 44° Forum della cultura dell’olio e del vino, tenutosi a Roma il 22 marzo 2025, il noto produttore piemontese Angelo Gaja ha condiviso le sue riflessioni sul ruolo dei sommelier nell’era dell’intelligenza artificiale. Gaja ha affrontato il tema dell’innovazione tecnologica e della sua interazione con l’arte della degustazione, sottolineando l’importanza del tocco umano in un settore sempre più influenzato dalle nuove tecnologie.
Il messaggio di Angelo Gaja
Nel corso dell’evento, Gaja ha espresso chiaramente il suo punto di vista riguardo all’impatto dell’intelligenza artificiale nel settore vinicolo. Ha affermato che, sebbene un “naso artificiale” possa essere in grado di rilevare la concentrazione di un vino, esiste un aspetto fondamentale che non può essere replicato da una macchina: l’eleganza. Secondo Gaja, questo è un fattore emozionale che richiede l’intervento umano per essere percepito e compreso appieno. “L’eleganza di un vino è infatti un aspetto emozionale, non c’è una misurazione meccanica. Solo il soggetto umano ne è capace”, ha dichiarato il produttore.
Gaja ha voluto rassicurare i sommelier presenti, sottolineando che non devono temere il progresso tecnologico. La sua posizione è chiara: la vera essenza del vino e la sua capacità di emozionare rimangono prerogativa dell’essere umano. “Non dobbiamo aver timore dell’intelligenza artificiale e del naso artificiale che arriverà perché la capacità suprema è sempre quella del soggetto che ne è capace”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza del legame tra il sommelier e il vino.
Il ruolo dei sommelier nell’era digitale
Con l’avanzare della tecnologia, il ruolo dei sommelier sta subendo trasformazioni significative. I professionisti del settore devono adattarsi a un ambiente in continua evoluzione, dove l’analisi dei dati e le tecnologie avanzate possono influenzare il modo in cui il vino viene prodotto, venduto e degustato. Tuttavia, la figura del sommelier rimane centrale per garantire un’esperienza di degustazione autentica e appagante.
Durante il forum, si è discusso di come le nuove tecnologie possano coadiuvare il lavoro dei sommelier piuttosto che sostituirlo. Ad esempio, strumenti di analisi chimica possono fornire informazioni dettagliate sui vini, ma è l’interpretazione e la capacità di comunicare queste informazioni che rendono un sommelier unico. La capacità di raccontare la storia di un vino, di descrivere le sue caratteristiche e di suggerire abbinamenti gastronomici è qualcosa che non può essere replicato da una macchina.
In un contesto in cui l’intelligenza artificiale continua a fare passi da gigante, i sommelier devono quindi abbracciare queste innovazioni, utilizzandole come strumenti per migliorare la loro professione. La formazione continua e la sensibilità verso le emozioni legate al vino rimangono essenziali per affrontare le sfide future.
Gaja ha concluso il suo intervento con un invito a non perdere mai di vista l’aspetto umano del vino. La passione, la creatività e l’intuizione sono qualità che nessuna tecnologia potrà mai sostituire, e i sommelier devono continuare a coltivare queste doti per rimanere rilevanti in un panorama in continua evoluzione.