Un viaggio gastronomico alla scoperta del Guali, un formaggio raro e pregiato prodotto nei pascoli della Valle Camonica. Questo straordinario prodotto caseario prende piede nella località di Guali, nel comune di Berzo Inferiore, e si distingue per la sua qualità e il legame indissolubile con il territorio grazie all’azienda agricola Agrimor dei fratelli Morandini. Scopriamo insieme le caratteristiche e la produzione di questo formaggio unico.
La produzione del Guali
Un patrimonio di sapori e tradizione
Il Guali è il risultato di una tradizione casearia che affonda le radici nella storia locale e che rappresenta un patrimonio di grande valore per la comunità. Prodotto esclusivamente con latte crudo intero di mucche di razza bruna alpina, il Guali si distingue per le sue peculiarità organolettiche e per l’attenzione alla sostenibilità. I fratelli Delia, Michele e Manuele Morandini, gestiscono con passione l’azienda Agrimor, mettendo in pratica un approccio sostenibile e attento alla qualità.
Per la produzione di una forma di Guali è necessario utilizzare circa 150 litri di latte, garantendo così un formaggio a latte intero di alta qualità. La lavorazione avviene immediatamente dopo la mungitura, un passaggio cruciale per preservare freschezza e sapore. Ogni forma, che alla fine della stagionatura pesa circa 12 kg, è il risultato di un processo meticoloso: dopo essere stata lasciata nell’apposita fascera per un giorno e girata quattro volte, il formaggio affronta un periodo di stagionatura che inizia dai sei mesi, assorbendo i sapori dell’ambiente circostante.
Un impegno per la sostenibilità
Agrimor si distingue anche per l’adozione di pratiche sostenibili. L’azienda applica il protocollo “latte sicuro, latte senza antibiotico”, utilizzando un olio 100% naturale per prevenire la mastite, garantendo al contempo un prodotto puro e genuino. I Morandini si dedicano con passione alla promozione di prodotti di eccellenza, contribuendo alla valorizzazione della tradizione locale e della cultura gastronomica del territorio.
Il concorso “Fiormaggi”: una celebrazione della qualità casearia
Un evento di riferimento per la Valle Camonica
Nei giorni scorsi, si è svolta la quinta edizione di “Fiormaggi”, un concorso che celebra i formaggi di malga della Valle Camonica. Questo evento, diventato un appuntamento imperdibile nel panorama gastronomico locale, ha visto un record di partecipazione, con una vasta gamma di aziende e di prodotti lattiero-caseari in competizione.
I risultati sono stati sorprendenti, con premi assegnati in sei diverse categorie. Tra i vincitori figura l’azienda di Nicola Botticchio, che si aggiudica il premio per il miglior Silter Dop, mentre il titolo di miglior formaggio fresco nostrano è andato all’azienda di Gabriele Pedretti. I riconoscimenti sono stati attribuiti anche a diverse altre realtà locali, tra cui l’azienda Quadrifoglio per lo stagionato e quella di Moria Magnolini per la formaggella. La Casera di Sonia Spagnoli ha ricevuto il premio per il miglior Cadolet, rendendo evidente l’eccezionale qualità dei prodotti caseari locali.
L’emergere delle donne nel mondo caseario
Un aspetto particolarmente interessante emerso dall’evento è il crescente coinvolgimento delle donne nel settore caseario. Tra i dieci premiati, quasi la metà delle aziende è diretta da donne, sottolineando una forte presenza femminile nel campo della produzione casearia. Questo fenomeno non solo arricchisce la filiera produttiva, ma testimonia anche l’importanza delle abilità e delle competenze femminili nel mantenere viva la cultura gastronomica della Valle Camonica.
Con la valorizzazione di prodotti come il Guali e il riconoscimento dei migliori formaggi locali, la Valle Camonica si afferma sempre più come un importante polo di eccellenza gastronomica.