Herita Marzotto Wine Estates: il celebre gruppo vinicolo italiano celebra 90 anni di successi con una nuova identità

Herita Marzotto Wine Estates: il celebre gruppo vinicolo italiano celebra 90 anni di successi con una nuova identità - Fornelliditalia.it

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L’adozione del nuovo nome Herita Marzotto Wine Estates segna un importante traguardo per il gruppo vinicolo fondato nel 1935 dal conte Gaetano Marzotto. Con un fatturato che ha superato i 255 milioni di euro nel 2023 e una rete che vende oltre 27 milioni di bottiglie in più di 90 Paesi, l’azienda si conferma un pilastro del settore vinicolo italiano a livello internazionale. Questa transizione non è solo un cambiamento di nome, ma un’evoluzione che enfatizza l’eredità storica e il futuro ambizioso del gruppo.

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la trasformazione da santa margherita a herita marzotto wine estates

un nome che rispecchia la tradizione

Il nuovo nome, Herita, è sinonimo di eredità e qualità, rappresentando la continua ricerca di innovazione che caratterizza il gruppo. La scelta di questo nome è stata influenzata dalla necessità di rinsaldare il legame con la tradizione del vino italiano senza compromettere l’immagine moderna e internazionale dell’azienda. Fino ad oggi, l’ex Santa Margherita ha intrapreso differenti strade nel corso della sua storia, dall’introduzione della spumantizzazione del vitigno Glera nel 1952, alla diffusione globale del Pinot Grigio, posizionandosi come leader nei principali territori vitivinicoli italiani tra cui Franciacorta, Alto Adige, Lugana e Sardegna.

focus sulla sostenibilità

Herita Marzotto Wine Estates non si limita a mantenere standard elevati di qualità, ma integra anche pratiche sostenibili nel processo produttivo. Tra le innovazioni adottate ci sono l’irrigazione ad ala interrata per risparmiare risorse idriche, la protezione della biodiversità e l’impiego di energie rinnovabili. Questa strategia riflette un impegno concreto per un futuro sostenibile, come dimostrano i bilanci di sostenibilità già pubblicati. Tutti questi sforzi rendono l’azienda un esempio per il settore vinicolo, mantenendo saldi i valori fondamentali che hanno caratterizzato la sua lunga storia.

l’assetto attuale di herita marzotto wine estates

una rete internazionale di qualità

Herita Marzotto Wine Estates oggi comprende dieci tenute vinicole tra cui Santa Margherita, Torresella, Kettmeir, Ca’ del Bosco, e altri. Con una superficie coltivata di oltre 760 ettari in diverse regioni italiane e 40 ettari nella Willamette Valley in Oregon, il gruppo consolida una presenza significativa a livello globale. Nonostante le sfide del mercato, il gruppo continua a espandere la propria influenza, in particolare negli Stati Uniti attraverso l’operazione Santa Margherita USA, fondata nel 2016. Questa filiale non solo sviluppa il business delle dieci tenute, ma sostiene anche altre realtà vinicole italiane nel mercato americano.

prospettive di crescita e innovazione

A commentare il cambiamento c’è Gaetano Marzotto, nipote del fondatore e presidente dell’azienda, che sottolinea l’importanza di questo anniversario. Marzotto vede questa evoluzione come un’opportunità per esprimere l’orgoglio familiare e la responsabilità verso il patrimonio aziendale. Andrea Conzonato, amministratore delegato del gruppo, mette in evidenza le sfide del settore, come le incertezze geopolitiche e i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori. In questo contesto, Herita continua a pianificare investimenti strategici per affrontare le difficoltà e ampliare la propria presenza sui mercati internazionali, in particolare negli USA.

un futuro promettente per herita marzotto wine estates

La celebrazione dei 90 anni segna non solo un anniversario significativo, ma anche un momento di riflessione e rinnovamento per Herita Marzotto Wine Estates. Gli attuali leader dell’azienda si ripromettono di rispettare l’eredità del fondatore mentre puntano a conquistare nuove vette nel panorama vitivinicolo. La strategia sembra chiara: mantenere il legame con la tradizione pur abbracciando l’innovazione, contribuendo così a scrivere nuovi capitoli nella storia del vino italiano, sia a livello nazionale che internazionale.