Holywater Gin e Agavesanta: l’unione tra sacralità e distillato in una bottiglia unica

Holywater Gin e Agavesanta: distillati innovativi che uniscono mixology, iconografia religiosa e impegno sociale, presentati al Roma Bar Show nel 2025.

Bar, mixology e cocktail – Nel mondo affascinante e complesso dei segni, anche il packaging assume un significato profondo. È così che all’inizio del 2025, a seguito di un incontro tra Sidney Yeates e Oscar Quagliarini – bartender e semiologo del gusto – nasce Holywater Gin. Questo distillato, ispirato non alla celebre popstar americana, ma piuttosto all’immaginario delle statuette mariane, si presenta come un’icona liquida. Racchiuso in un contenitore che ricorda una miniatura sacra, è progettato per suscitare reazioni forti: che si tratti di fedeli o scettici, bartender o appassionati di miscelazione, nessuno rimane indifferente di fronte a questa creazione.

Agavesanta: il secondo capitolo del trittico

Il progetto si arricchisce ulteriormente con Agavesanta, il secondo distillato di un trittico che promette di essere tanto spirituale quanto sensoriale. Questo distillato, ottenuto da agave rosso fuoco, trae ispirazione da due Madonne nereLoreto e Guadalupe – e da due eventi drammatici del 1921: un incendio e un attentato. Entrambi i prodotti sono stati presentati al Roma Bar Show, dove i creatori hanno avuto modo di condividere la loro visione e il processo creativo dietro queste innovative bevande.

Durante l’evento, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di assaporare entrambi i distillati, scoprendo così la ricchezza e la complessità dei loro sapori. Questo incontro ha rappresentato un momento di condivisione e di celebrazione della mixology, con i due fondatori che hanno illustrato le peculiarità di ogni prodotto e i loro legami con la cultura e la tradizione.

L’intervista

Come è nato il progetto?

Sidney: È tutto iniziato da un incontro casuale. Ho mostrato a Oscar una bottiglia chiedendogli cosa ne pensasse, e lui ha risposto: “Ci siamo. Facciamo.”

Oscar, cosa ti ha spinto a unirti a Sidney?

Oscar: Ho subito creduto nel progetto, in parte grazie al mio legame con l’iconografia religiosa. La prima creazione è stata Holywater Gin. Sidney non si è fermato e ha voluto sviluppare anche Agavesanta.

Puoi descriverci Agavesanta?

Oscar: La bottiglia è nera e contiene un distillato di agave infuso all’hibiscus, che conferisce un vivace colore rosso, evocando le fiamme. Abbiamo incluso anche estratto di legno di cedro, lo stesso utilizzato per scolpire la Madonna di Loreto, in omaggio a due Madonne meticce e ai drammatici eventi del 1921.

E Holywater Gin?

Oscar: È un compound gin trasparente, con botaniche che si ispirano al terroir di Lourdes.

Quanti lotti avete prodotto finora?

Sidney: Abbiamo realizzato un numero limitato di lotti. Al Roma Bar Show abbiamo però siglato un accordo con Spirits & Colori per la distribuzione.

Il trittico prevede un terzo spirito. Quando sarà pronto?

Sidney: È già in fase di sviluppo.

Oscar: Avrà un colore rosa… ma non posso rivelare altro. Restate sintonizzati!

Quanto è importante il colore in un cocktail?

Oscar: È fondamentale. Il colore gioca un ruolo cruciale nella presentazione e nell’appeal del drink.

Quali drink suggerite con Agavesanta?

Oscar: Un esempio è il Mexican Mule rosso, dove sostituiamo il tequila con Agavesanta, mescolato con ginger beer e lime, per un’esperienza fresca e colorata. Un’altra opzione è il Paloma Spicy, con soda al pompelmo rosa, che rende il distillato vibrante.

La strategia di comunicazione

Come intendete promuovere i vostri prodotti?

Sidney: I social media sono diventati essenziali. Personalmente non li utilizzo, ma riconosco che il direttore commerciale deve saper gestire piattaforme come Instagram e TikTok.

Non pensi che TikTok sia troppo giovane per un distillato come il vostro?

Oscar: Non più. L’età media degli utenti è aumentata, e ora è un canale maturo.

Avete ricevuto critiche sul progetto?

Sidney: Sì, alcune. Ma nel 2025, discutere di etica è una posizione chiara.

Oscar: Non utilizziamo nomi blasfemi. Non è una provocazione, ma un’operazione culturale e sociale.

Qual è il vostro approccio sociale?

Sidney: Una parte dei ricavi sarà destinata a iniziative benefiche. È un impegno che abbiamo preso e intendiamo mantenere.

Il progetto non si limita a essere un distillato; rappresenta un’icona che sfida le convenzioni e invita alla riflessione, con un forte legame con la cultura e la tradizione.