La pizza, un simbolo della gastronomia italiana amatissimo in tutto il mondo, viene celebrata il 17 gennaio in diverse nazioni. Tuttavia, solo l’ITALIA, e in particolare NAPOLI e la CAMPANIA, possono vantare un riconoscimento dell’UNESCO per l’arte del pizzaiuolo napoletano, elemento fondamentale del patrimonio culturale immateriale. Questa celebrazione non è solo una festa culinaria, ma rappresenta anche un’importante realtà economica del paese, in grado di generare un fatturato considerevole e offrire numerosi posti di lavoro.
L’impatto economico della pizza in Italia
Fatturato e occupazione nel settore della pizza
Secondo una stima di COLDIRETTI, il comparto della pizza in Italia muove un fatturato che supera i 15 miliardi di euro all’anno. Questo valore non è sorprendente, considerando che si tratta di uno dei piatti più apprezzati sia a livello nazionale che internazionale. L’occupazione nel settore è altrettanto significativa: circa 100.000 lavoratori sono impiegati a tempo pieno nelle pizzerie, con altri 100.000 che si uniscono durante il fine settimana, quando la domanda raggiunge picchi elevati. Queste statistiche evidenziano quanto la pizza rappresenti non soltanto un alimento, ma anche un pilastro dell’economia locale.
La filiera produttiva
Alla base di questo successo ci sono fornitori che garantiscono ingredienti freschi e di alta qualità: mozzarella, pomodoro, farine, lievito e una varietà di verdure, salumi, formaggi e pesce. Ogni pizzeria è infatti il risultato di una rete di produzione che coinvolge numerosi operatori del settore agroalimentare. “In Italia ci sono circa 40.000 pizzerie, di cui il 10% si trovano in Campania, e 15.000 sono specializzate nell’asporto,” afferma Massimo Di Porzio, presidente di FIPE Confcommercio Campania, parlando della grande crescita del settore, ancora in fase di sviluppo ma promettente.
L’osservatorio socio-economico della pizza napoletana
Un’iniziativa per il futuro
Recentemente, a Napoli, è stato lanciato l’Osservatorio socio-economico della pizza napoletana, un progetto nato dall’iniziativa dell’Associazione Verace Pizza Napoletana in collaborazione con l’Università Parthenope, il CNR e Fipe-Confcommercio Campania. Questo strumento si propone di fornire agli imprenditori utili informazioni per orientarsi nel mercato e adattarsi alle nuove tendenze.
L’Osservatorio analizzerà vari aspetti del settore, compresi i cambiamenti nelle abitudini dei consumatori e l’evoluzione della domanda per specifici tipi di pizza. In un mondo in continua evoluzione, tali dati possono rivelarsi cruciali per la pianificazione strategica delle imprese e la crescita sostenibile del comparto.
Il boom delle consegne a domicilio
Dati e tendenze del food delivery
In Italia, il boom dei servizi di consegna a domicilio ha trasformato il modo di consumare la pizza. Secondo Just Eat, si stima che siano stati ordinati circa 5,12 milioni di chili di pizza, con una media giornaliera di oltre 14.000 chili. Le pizze più popolari rimangono le classiche Margherita, Diavola e Capricciosa, che continuano a conquistare il palato degli italiani e non solo.
L’importanza della fiera Sigep
Per celebrare questa tradizione culinaria, il Sigep, uno dei saloni più importanti dedicati al settore della ristorazione, si terrà a Rimini dal 18 al 22 gennaio. Questa edizione metterà in evidenza spazi espositivi dedicati al settore pizza. Durante la fiera, Assitol presenterà il suo progetto sul ruolo dell’olio nella preparazione della pizza e l’Aibi discuterà il legame tra questa celebrazione gastronomica e il lievito, sfatando alcuni miti comuni.
Questa manifestazione servirà come piattaforma per innovazioni e tendenze culinarie, confermando la pizza come un elemento fondamentale della cultura gastronomica italiana, capace di adattarsi e rimanere al centro dell’attenzione anche nell’era moderna.
