Istat: dopo l’impennata causata dal Covid, calano i prezzi per gli agricoltori

La situazione economica delle imprese agricole italiane è cambiata a causa della pandemia e del conflitto Russia-Ucraina, con fluttuazioni significative nei prezzi agricoli dal 2021 al 2024.

La situazione economica delle imprese agricole italiane ha subito un cambiamento significativo a causa della pandemia e dell’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina. Secondo i dati pubblicati oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), le fluttuazioni nei prezzi agricoli degli ultimi cinque anni sono state influenzate da questi eventi globali. Le prime fasi hanno visto un aumento vertiginoso dei costi delle forniture agricole, ma successivamente si è registrata una diminuzione.

Analisi dei prezzi dei prodotti acquistati

Analizzando il periodo dal 2021 al 2024, il report dell’Istat evidenzia un incremento dei prezzi dei prodotti acquistati, con un +9% nel 2021 e un +24,1% nel 2022. Tuttavia, il 2023 ha segnato un calo dell’1,9%, seguito da un ulteriore ridimensionamento del 4,5% nel 2024. Questa tendenza è principalmente attribuibile all’andamento dei prezzi dei prodotti energetici, che influenzano direttamente e indirettamente altri settori, come i fertilizzanti e i mangimi.

Andamento dei prezzi dei prodotti venduti

Nel biennio 2021-2022, si è registrata una rapida crescita degli indici dei prezzi dei prodotti venduti, con un aumento del 7,9% nel 2021 e del 20% nel 2022. Successivamente, il mercato ha mostrato un brusco rallentamento, con un incremento contenuto dell’1,9% nel 2023 e solo dell’1,1% nel 2024. I due principali gruppi merceologici, ovvero i prodotti vegetali e gli animali e prodotti da animali, hanno mostrato andamenti simili nei primi due anni analizzati, con un incremento rispettivo del 9,6% e del 4,5% nel 2021, e del 18,2% e del 23,9% nel 2022.

Tuttavia, negli ultimi due anni, le tendenze tra i due gruppi si sono diverificate. I prodotti vegetali hanno subito una diminuzione nel 2023 (-0,7%) per poi riprendersi nel 2024 con un incremento dell’1,4%. Al contrario, il gruppo relativo agli animali e ai prodotti da animali ha mostrato una crescita iniziale del 6,9%, seguita da una stabilità quasi totale (+0,7%). Tra i prodotti vegetali che hanno contribuito maggiormente alle variazioni positive dell’indice generale nel 2021 si evidenziano i cereali (+2,8 punti percentuali) e la frutta (+1,2 punti percentuali). Nel 2022, i cereali hanno continuato a giocare un ruolo predominante con un +4,5 punti percentuali, seguiti da ortaggi e piante (+3,4 punti percentuali).

Nel 2023, la frutta ha fornito il supporto principale con un +1,2 punti percentuali, mentre i cereali hanno registrato un contributo negativo (-2,8 punti percentuali). Infine, nel 2024, i contributi più significativi all’indice generale sono stati forniti dal vino (+1,2 punti percentuali), dagli ortaggi e piante (+1,2 punti percentuali) e dall’olio d’oliva (+1,1 punti percentuali).

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