Nel 2025, la Toscana sta assistendo a un ritorno significativo della coltivazione del lino, utilizzato per la produzione di fibra nell’industria tessile. Questo trend è stato segnalato da Coldiretti, che ha evidenziato un caso esemplare di un’azienda agricola storica di Prato. Negli ultimi quattro anni, l’azienda ha ampliato notevolmente la superficie dedicata a questa coltura, passando da pochi ettari a oltre 50. L’aumento della richiesta di prodotti naturali e sostenibili da parte dell’industria tessile ha spinto questa crescita.
La domanda di fibra di lino in aumento
Fabio Boretti, rappresentante della Boretti & C., ha dichiarato che l’interesse per il lino è alimentato da una crescente domanda da parte di un’azienda tessile situata a Bergamo. Questa azienda è specializzata nella produzione di filati per noti marchi dell’abbigliamento. Boretti ha sottolineato che l’accordo stipulato con l’azienda tessile offre una protezione significativa per gli agricoltori, riducendo i rischi associati a condizioni climatiche avverse o a scarse produzioni. Grazie a questo accordo, gli agricoltori possono contare su garanzie sui volumi di produzione.
Vantaggi economici della coltivazione del lino
La coltivazione del lino presenta vantaggi economici considerevoli per gli agricoltori. Fabio Boretti ha spiegato che i costi di produzione sono sostanzialmente coperti dall’azienda tessile, che fornisce semi, fertilizzanti e macchinari necessari per la lavorazione dei terreni. Questo modello consente agli agricoltori di concentrarsi sulle loro competenze, ovvero la cura dei terreni e la gestione della coltivazione. Rispetto a un ettaro di frumento tradizionale, i margini di profitto derivanti dalla coltivazione del lino sono superiori di circa il 30%. Questo incremento è fondamentale per la sostenibilità economica dell’azienda agricola.
L’ottimismo per il futuro di questa coltivazione è palpabile, con previsioni di crescita continua nel panorama agricolo toscano. La sinergia tra agricoltori e industria tessile potrebbe rappresentare un modello vincente per il settore, favorendo pratiche agricole più sostenibili e un ritorno economico più elevato per chi lavora la terra.