Il mercato del vino italiano ha vissuto un primo semestre del 2024 caratterizzato da performance contrastanti all’interno del canale retail. Secondo un’analisi di Nomisma, in collaborazione con NIQ-NielsenIQ, si osserva una diminuzione del volume delle vendite di quasi il 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre il valore delle vendite cresce di poco meno dell’1%. Questi dati evidenziano una situazione di stallo, ma ci sono anche elementi che fanno sperare in un’inversione di tendenza, specialmente nei mercati esteri.
La riduzione dei volumi nel retail italiano
Una situazione generale in calo
L’analisi condotta da Nomisma mette in luce una contrazione nelle quantità di vino vendute nel canale retail italiano, con un calo che interessa tutti i formati distributivi. I vini fermi e frizzanti hanno registrato un decremento più marcato nelle vendite online, in particolare nel comparto e-commerce, mentre il segmenti discount mostrano una diminuzione meno accentuata. Il report evidenzia una flessione generalizzata, ma ciò che emerge è una diversificazione delle tendenze a seconda delle diverse categorie merceologiche.
Spumanti in controtendenza
A differenza delle vendite di vini fermi e frizzanti, il segmento degli spumanti mostra segni di crescita, con incrementi di vendite in tutti i comparti, tranne nel segmento Cash&Carry. Le performance nel discount si rivelano particolarmente favorevoli, suggerendo una maggiore propensione dei consumatori a scegliere opzioni più economiche in un periodo di incertezza economica. Denis Pantini, Responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma, sottolinea che l’instabilità economica ha un impatto diretto sulle decisioni di spesa dei consumatori, influenzando in modo significativo anche i consumi nel settore Horeca.
Andamenti nei consumi Horeca
Dinamiche della ristorazione
L’incertezza economica ha inevitabilmente avuto ripercussioni sui consumi fuori casa, con i ristoranti che hanno vissuto un inizio d’anno promettente con un incremento del +7% nei primi tre mesi. Tuttavia, il secondo trimestre ha visto una frenata, portando la crescita complessiva a un più contenuto +4,5%. Questi dati rivelano non solo una variazione nei comportamenti di consumo ma anche la necessità per il settore di adattarsi a una nuova realtà.
Le sfide del settore
La capacità di spesa dei consumatori è un elemento chiave in questo scenario. La continua volatilità economica ha reso i consumatori più cauti nelle loro scelte, portando a una riduzione dell’affluenza nei ristoranti e un aumento della concorrenza tra le diverse offerte di wine&food. Le aziende del settore dovranno sviluppare strategie innovative per attrarre clienti e mantenere le vendite stabili.
Segnali di ripresa nei mercati esteri
Performance positive per l’Italia
Al contrario dell’andamento negativo nel mercato domestico, i mercati esteri offrono qualche segnale di speranza per il vino italiano. Nonostante le importazioni globali di vino continuino a mostrarsi in territorio negativo con un calo del 4% nei principali 12 mercati, l’Italia sembra avere performance superiori rispetto alla media. Infatti, gli acquisti di vini italiani a valore stanno crescendo negli Stati Uniti , nel Regno Unito , in Canada e in Brasile, mentre riscontrano difficoltà in Germania e nei mercati asiatici.
Trend nelle denominazioni
In particolare, il Prosecco continua a mostrare performance elevate, con un aumento del +12% a valore nei primi cinque mesi del 2024. I rossi Dop della Toscana stanno recuperando, registrando un incremento del +6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, i vini piemontesi continuano a lottare con un calo del -2%. Questi dati indicano che, sebbene il mercato domestico sia in difficoltà, la domanda internazionale per il vino italiano rimane robusta e in crescita, fornendo nuove opportunità per produttori e distributori.