Nestlé utilizza 6 tonnellate di bucce di nocciola per la produzione di mangime

Il progetto “Live-Haze” di Baci Perugina e Nestlé valorizza gli scarti di nocciola per produrre mangimi, promuovendo un modello di economia circolare tra università e aziende italiane.

I Baci Perugina si uniscono al progetto “Live-Haze”, un’iniziativa innovativa che coinvolge cinque università italiane e supportata da Nestlé in Italia. Questo progetto, finanziato dal fondo PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) del Ministero dell’Università e della Ricerca, ha come obiettivo la valorizzazione degli scarti agroindustriali, in particolare delle cuticole di nocciola, per la produzione di mangimi destinati all’alimentazione zootecnica.

Nestlé ha deciso di contribuire al programma utilizzando gli scarti derivanti dal processo di tostatura delle nocciole presso il suo stabilimento di San Sisto, in provincia di Perugia. Grazie alla collaborazione di altre aziende del settore, sono già state raccolte e impiegate oltre 6 tonnellate di cuticole di nocciole per l’alimentazione animale.

Benefici nutrizionali delle cuticole di nocciola

L’integrazione delle cuticole di nocciola nella dieta animale si rivela particolarmente vantaggiosa grazie alla loro elevata concentrazione di polisaccaridi, acidi grassi e sostanze antiossidanti, come i tocoferoli. Questi componenti rendono le cuticole un’opzione nutrizionale interessante e sostenibile, contribuendo a migliorare la salute degli animali e a ridurre gli sprechi nel settore agroalimentare.

Il progetto “Live-Haze” coinvolge team di ricerca provenienti da diverse istituzioni accademiche, tra cui l’Università di Torino, l’Università di Catania, l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Perugia e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Questa sinergia tra università e aziende rappresenta un passo significativo verso un modello di economia circolare, in grado di trasformare scarti di produzione in risorse utili.

Il valore dell’economia circolare

Marta Schiraldi, Head of Sustainability di Nestlé Italia, ha sottolineato l’importanza del progetto, affermando che “Live-Haze dimostra che è possibile creare un innovativo modello di economia circolare, capace non solo di ridurre gli sprechi, ma anche di trasformare uno scarto di produzione in mangime per animali, contribuendo a una filiera più circolare“. Questo approccio non solo supporta la sostenibilità ambientale, ma promuove anche la collaborazione tra diversi attori del settore.

Il progetto rappresenta un esempio concreto di come l’innovazione e la ricerca possano contribuire a migliorare l’efficienza delle filiere produttive, riducendo l’impatto ambientale e ottimizzando l’uso delle risorse. Il coinvolgimento di vari partner, tra cui università e aziende, evidenzia la necessità di unire forze e competenze per affrontare le sfide del futuro.

Con il progetto “Live-Haze”, il settore agroalimentare si prepara ad affrontare un cambiamento significativo, puntando su pratiche sostenibili e innovative che possono fare la differenza nel lungo termine.