Due impianti di bio-digestione anaerobica hanno recentemente iniziato a operare nel territorio di Salerno, apportando significativi vantaggi agli allevatori locali. Con la capacità di raccogliere effluenti dalle stalle, questi impianti rappresentano un punto di svolta nella gestione degli scarti zootecnici, affrontando la criticità della carenza di spazio agricolo della provincia. L’implementazione di tali strutture non solo riduce i costi di trasporto per gli allevatori, ma contribuisce anche a rendere le pratiche agricole più ecologiche. La rilevanza di questa novità è stata sottolineata da esperti del settore durante un convegno organizzato da Confagricoltura Campania.
Il contesto della zootecnia salernitana
Sfide e opportunità per gli allevatori
Il settore zootecnico in provincia di Salerno si trova ad affrontare una serie di sfide significative. La disparità tra il numero di capi allevati e la disponibilità di superfici agricole crea una situazione difficile per gli allevatori, costretti a gestire efficacemente gli effluenti prodotti. Con l’inizio dell’attività dei nuovi impianti di bio-digestione, gli allevatori possono ora consegnare i reflui in prossimità delle loro aziende, riducendo le spese di trasporto e ottimizzando le operazioni quotidiane. Questo sviluppo è cruciale in una fase in cui la sostenibilità è diventata un imperativo sia economico che ambientale.
Lazzaro Iemma, presidente della Sezione Economica Regionale Allevamenti Bufalini di Confagricoltura Campania, ha sottolineato l’importanza dell’infrastruttura per il futuro dell’allevamento nella regione. “La bio-digestione anaerobica offre anche un’opportunità per trattare i reflui in modo più ecologico, trasformandoli potenzialmente in risorse utili invece di rappresentare un problema di smaltimento.”
Le preoccupazioni degli allevatori
Difficoltà economiche e normative restrittive
Nonostante l’inaugurazione dei nuovi impianti di bio-digestione, le preoccupazioni nei confronti del settore zootecnico rimangono alte. Carolina Cammarano, vicepresidente di Confagricoltura Salerno, ha messo in luce le difficoltà che gli allevatori stanno affrontando, aggravate da contesti economici sfavorevoli e normative più rigorose. Il divieto di spargere reflui zootecnici per tre mesi, imposto da regolamenti recenti, costringe gli operatori a frenare l’attività, influenzando negativamente l’economia locale.
Le fluttuazioni dei prezzi del latte e l’aumento dei costi delle materie prime e del gasolio aggravano ulteriormente la situazione. Questi fattori hanno un impatto diretto sulla sostenibilità economica delle aziende, portando a richieste di maggiore chiarezza e sostegno istituzionale per la gestione dei reflui e per l’ottimizzazione delle risorse disponibili.
L’importanza dello sportello SporFAss
Sostegno agli allevatori e soluzioni innovative
Il convegno “Il futuro dei reflui zootecnici” è stata l’occasione per presentare SporFAss, uno sportello regionale dedicato all’informazione, alla formazione e all’assistenza per gli allevatori e i tecnici del settore. Questo servizio è progettato per rispondere alle esigenze delle aziende, fornendo supporto nella gestione dei reflui e nella riduzione dell’impatto ambientale.
Gli esperti presenti all’evento, come Stefania Pindozzi e Salvatore Faugno dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, hanno evidenziato l’importanza di adottare soluzioni tecnologiche innovative per la gestione dei reflui. “La raccolta e la caratterizzazione dei campioni di reflui zootecnici consentono di fornire indicazioni personalizzate alle aziende, offrendo strategie adeguate per il trattamento e l’utilizzo efficace delle risorse.”
Il sostegno fornito da SporFAss potrebbe rivelarsi determinante per migliorare le pratiche zootecniche nella regione, garantendo agli allevatori gli strumenti necessari per affrontare le sfide attuali e future.
