Il Venerdì Santo del 2025 si preannuncia come un momento di grande richiamo per i consumatori, con un’attenzione particolare rivolta al pesce azzurro. Secondo un’analisi del Centro agroalimentare Roma (Car), le alici, gli sgombri e i naselli sono i prodotti più richiesti, con prezzi che si attestano rispettivamente a 6,42 €/kg, 5 €/kg e 12 €/kg. Questa tendenza è il risultato di una generosa offerta proveniente dal Mar Adriatico, che ha saputo compensare le difficoltà legate alle condizioni meteorologiche avverse sul versante tirrenico.
Tradizione pasquale e ortofrutta
Ormai, la tradizione pasquale si riflette anche nei reparti ortofrutta, dove le fave fresche tornano a occupare un posto di rilievo, con prezzi che variano tra 1 e 1,20 €/kg. I carciofi romaneschi si vendono a 0,70 €/capolino. Nonostante l’attenzione rivolta alle fave, anche i fagiolini nazionali stanno vivendo un momento di grande richiesta, con le partite raccolte a mano che raggiungono quotazioni fino a 8 euro al chilo. La disponibilità di asparagi è in aumento, con produzioni locali del Lazio che si affiancano a quelle del Sud Italia, con prezzi compresi tra 5,50 e 6,00 euro a mazzo.
Frutta di stagione
Sul versante della frutta, le fragole stanno vivendo una stagione abbondante, con una flessione dei prezzi. Le quotazioni oscillano dai 2,80 euro al chilo per la Favetta laziale ai 3,50 euro per le selezioni provenienti dalla Basilicata.
Commento del direttore generale
Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car, ha commentato che i dati attuali mostrano una buona tenuta del mercato e un crescente interesse per i prodotti di stagione e tradizionali legati alla Pasqua. Questo rappresenta un segnale positivo per l’intera filiera agroalimentare, che continua a garantire un’offerta diversificata, tracciabile e di qualità, anche in un contesto economico caratterizzato da incertezze. La Pasqua del 2025 si profila quindi come un’opportunità per riscoprire i sapori del territorio e sostenere l’economia locale.