Sono 39 le etichette che hanno ricevuto il riconoscimento come migliori birre artigianali italiane nell’ambito del premio Cerevisia 2025, un evento che celebra l’eccellenza della brassicultura nazionale. Questo prestigioso riconoscimento è stato conferito a 27 birrifici, selezionati tra un totale di 140 birre finaliste provenienti da 16 regioni italiane.
La cerimonia di premiazione si è svolta martedì 17 giugno 2025 presso il centro congressi della Camera di commercio dell’Umbria. Giunto alla sua dodicesima edizione, il premio Cerevisia si distingue per essere l’unico concorso brassicolo italiano sostenuto esclusivamente da enti pubblici, senza alcun tipo di sponsorizzazione. I giudizi sono espressi da una giuria scientifica indipendente, che opera con procedure anonime e trasparenti, coordinata dal Centro di ricerca per l’eccellenza della birra dell’Università di Perugia.
Premi e riconoscimenti
Il premio Eccellenza, riservato alla birra artigianale con il punteggio più alto, è stato attribuito a “Gorilla Barley Wine” dei Mastri Birrai Umbri. L’Umbria ha ottenuto in totale sei riconoscimenti, evidenziando una qualità produttiva in costante crescita. I premi territoriali, che celebrano le birre rappresentative delle diverse macro-aree geografiche, sono stati assegnati a Brenta Brau Vienna del Birrificio Val Rendena per il Nord Italia, a Buffalo Circus della Fabbrica della Birra Perugia per il Centro Italia e a Porter del Birrificio Puddu per il Sud e le Isole. Inoltre, il premio Immagine, che valorizza l’originalità e la qualità grafica delle etichette, è andato a Birra Montecassino del Birrificio Montecassino, situato nel Lazio. A queste premiazioni si aggiungono 34 riconoscimenti per stile brassicolo, conferiti alle birre che si sono distinte nelle rispettive categorie.
Crescita del settore brassicolo
Secondo quanto riportato dalla Camera di commercio, la partecipazione al premio Cerevisia riflette il dinamismo del settore brassicolo in Italia, con quasi 1.000 birrifici artigianali attivi, in significativa ripresa dopo le difficoltà legate alla pandemia. Le 140 birre finaliste del 2025 sono indicative di un miglioramento costante in termini di qualità, innovazione e professionalità, segnando un passo avanti per l’intero comparto.
Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio, ha sottolineato come il premio Cerevisia si sia affermato grazie a fondamenta solide, caratterizzate da un approccio pubblico, serietà scientifica e competenza diffusa. Ha inoltre evidenziato il ruolo crescente dell’Umbria nel panorama brassicolo, con sei premi che attestano un reale salto di qualità. Mencaroni ha anche messo in luce l’importanza della filiera del luppolo, che da coltura marginale si sta affermando come elemento centrale anche nella regione.
Il futuro del turismo brassicolo
Andrea Bagnolini, direttore generale di Assobirra, ha descritto il Premio Cerevisia come simbolo di una trasformazione significativa nel settore, con una crescita dei birrifici e un aumento della qualità. Ha evidenziato la necessità di valorizzare il turismo brassicolo, un settore in forte espansione che potrebbe diventare un motore per lo sviluppo territoriale.
Paolo Fantozzi, presidente del comitato tecnico-scientifico, ha aggiunto che Cerevisia è l’unico premio in Italia che non si limita a valutare il gusto, ma verifica anche l’etichettatura e la conformità di ogni birra finalista. Mauro Bacinelli, dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Umbria, ha evidenziato come la birra artigianale rappresenti un asse strategico per l’agroalimentare e il turismo. Francesca Marchini, assessora del Comune di Deruta, ha ricordato come la città abbia saputo unire la tradizione ceramica con il mondo brassicolo.
L’elenco delle 39 birre vincitrici, suddivise per categoria e birrificio, è un chiaro segnale della vitalità e della qualità del settore brassicolo italiano.