Il mercato degli alimenti freschi sta attraversando un periodo d’inversione con significativi cali di prezzo sui principali prodotti ortofrutticoli. I dati provenienti da La Borsa della Spesa, in collaborazione con Bmti, Italmercati Rete di Imprese e Consumerismo No Profit, evidenziano una tendenza al ribasso che segue l’intenso consumo delle festività natalizie. Questa situazione si riflette anche sulla domanda di frutta e verdura, che rimane bassa, influenzando negativamente i listini all’ingrosso.
Andamenti dei prezzi nel settore ortofrutticolo
Cavolfiori e agrumi: cali significativi
La recente settimana ha visto un crollo dei prezzi di vari prodotti freschi, tra cui il cavolfiore, sceso del 13,4%, toccando un valore di circa 1 euro al chilogrammo. Questo ortaggio sta beneficiando della continua popolarità di ricette innovative che lo includono, contribuendo così alla stabilità della produzione. Anche gli agrumi, da sempre protagonisti in questo periodo dell’anno, hanno subito variazioni nei prezzi. I mandarini attestano un buon livello di consumo a circa 1,40 euro/Kg, con una diminuzione del 4,3%, mentre le arance bionde e rosse si sono posizionate rispettivamente a 0,90 euro e 1,20 euro al chilogrammo.
Ripresa dei carciofi e stabilità delle mele
Il mercato dei carciofi ha mostrato segnali di ripresa dopo un recente stallo causato da gelate nelle regioni di Sardegna e Puglia. Le attuali condizioni di domanda, pur rimanendo basse, stabilizzano il prezzo medio attorno a 0,60 euro per pezzo. Inoltre, il prezzo delle mele rimane costante intorno a 1,70 euro/Kg, attestandosi su livelli accettabili per i produttori, mentre le lattughe e i finocchi continuano a offrire prezzi vantaggiosi, oscillando tra 0,80 e 1,40 euro/Kg in virtù di un clima particolarmente favorevole per la loro produzione.
Focus sui prodotti ittici
Opportunità per il consumo del granchio blu
Per il settore della pesca, il granchio blu si segnala come l’opzione del momento, con un prezzo accessibile di circa 4 euro/Kg. Consumare questo crostaceo non solo rappresenta un vantaggio economico, ma contribuisce anche a limitare il suo ciclo riproduttivo, facendo sì che la pesca di questa specie sia più sostenibile. Le vongole lupino, pur avendo una domanda elevata, mantengono prezzi stabili, oscillando tra 4 e 5 euro/Kg.
Spigola e cefalo: allettanti occasioni di acquisto
La spigola, in particolare, emerge come una delle migliori opportunità di acquisto di questa settimana, con un prezzo che si attesta sotto i 20 euro/Kg, mostrando un ribasso del 6,5% rispetto alla settimana precedente. Questo pesce, tipico delle zone lagunari, si presenta come un’ottima scelta per i consumatori. Non trascurabile è anche il cefalo, un pesce meno noto ma di alta qualità, che si propone a un costo molto contenuto di circa 3 euro/Kg, riducendosi del 13,3% rispetto alla scorsa rilevazione.
Stabilità degli allevati: trota salmonata in primo piano
Infine, tra i pesci allevati, i prezzi della trota salmonata rimangono inalterati, stabilizzandosi attorno a 6 euro/Kg. Questa stabilità potrebbe indicare una costante domanda da parte dei consumatori, che continua a privilegiare il prodotto per il suo apporto nutrizionale e le sue proprietà organolettiche.
L’andamento dei prezzi nel mercato ortofrutticolo e ittico riflette un contesto di adattamento delle dinamiche di consumo, suggerendo che i consumatori possono sfruttare questa fase per optare per prodotti di qualità a prezzi competitivi.
