Spieghiamo i termini culinari: cosa vuol dire “brasato”

Brasato è un termine culinario che si riferisce a una tecnica di cottura lenta e a fuoco basso, utilizzata principalmente per i tagli di carne più robusti e ricchi di tessuto connettivo.
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Brasato è un termine culinario che si riferisce a una tecnica di cottura lenta e a fuoco basso, utilizzata principalmente per i tagli di carne più robusti e ricchi di tessuto connettivo. Questa tecnica ha origine nella cucina tradizionale italiana, particolarmente apprezzata nelle regioni del nord, come il Piemonte.

La tecnica del brasato: come funziona

La cottura brasata consiste in due fasi principali:

  1. Rosolatura iniziale: la carne viene dapprima rosolata in una pentola con un po’ di grasso (olio o burro) per sigillare i succhi al suo interno. Questa fase crea una crosta dorata che contribuisce al sapore finale del piatto.
  2. Cottura lenta con liquido: una volta rosolata, la carne viene cotta lentamente in un liquido (spesso vino rosso, brodo, o entrambi) a fuoco basso e con il coperchio. Questo liquido, insieme ad aromi come cipolle, carote, sedano e spezie, conferisce alla carne un sapore profondo e una consistenza tenera.

Risultato e caratteristiche del brasato

La carne brasata è caratterizzata da una consistenza tenerissima, che si scioglie in bocca, e da un sapore complesso e ricco. È una preparazione ideale per tagli come il cappello del prete, lo stinco o la guancia, che diventano particolarmente morbidi con la cottura prolungata.

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Esempi di brasato

Tra i piatti più celebri, troviamo il brasato al Barolo, tipico della cucina piemontese, dove la carne viene cotta a lungo in vino Barolo, conferendo al piatto un sapore unico e corposo.

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