La trattoria “Trippa” di Milano si distingue per la selezione di materie prime e per l’ottima organizzazione dei tempi di prenotazione. Recentemente, ha ospitato un evento dedicato al Vermentino, in particolare alla nuova annata “San Bruzio Vermentino Superiore Maremma Toscana Doc 2023” della Cantina Vignaioli Morellino di Scansano. Questo vino non è solo un accompagnamento per gli aperitivi estivi; rappresenta una nuova frontiera per i palati più esigenti.
un vermentino che si fa notare
Il dialogo tra vino e invecchiamento
Il direttore generale della Cantina Vignaioli, Sergio Bucci, ha dichiarato durante una presentazione che si sta lavorando per far emergere il potenziale di invecchiamento del Vermentino, spiegando che il “San Bruzio” è concepito per essere apprezzato anche oltre il primo anno dalla vendemmia. La Maremma offre un ambiente unico per il Vermentino, dove il vitigno può esprimere appieno le sue caratteristiche. Già in precedenti etichette come il “San Rabano Vermentino Maremma Toscana Spumante Doc” e “Vigna Fiorini Vermentino Maremma Toscana Doc”, si era cominciato a intravedere questo potenziale.
Il progetto della cantina si concentra sull’esplorazione e la valorizzazione delle sfumature del Vermentino, che invecchiando esprime una complessità rara nel panorama vinicolo. Bucci ha condiviso un’esperienza concreta assaggiando bottiglie del 2017, sottolineando che con il corretto approccio questo vino può regalare esperienze sensoriali notevoli, terminando con un limite ottimale di invecchiamento di tre anni. Questo approccio rappresenta un’innovazione nell’ottica della valorizzazione del Vermentino, elevando un vino tradizionalmente considerato da aperitivo a qualcosa di più sofisticato.
La visione di un critico enogastronomico
Aldo Fiordelli, noto critico enogastronomico di James Suckling Italia, ha sostenuto l’idea che il Vermentino stia attraversando un periodo di crescente apprezzamento. Durante la degustazione, ha messo in evidenza le qualità floreali e fruttate del “San Bruzio”, evidenziando sentori di pera, mela e frutta esotica. La nota salmastra, tipica della Maremma, emerge anche al naso, richiamando alla mente l’essenza del mare. Fiordelli ha poi sottolineato che la vinificazione avviene rigorosamente in acciaio, senza contaminazioni da botti, permettendo così al vitigno di esprimere le proprie peculiarità più autentiche.
esplorando le annate del vermentino
Vigna Fiorini: varietà e complessità
Durante la presentazione, è emerso che il “Vigna Fiorini Vermentino 2021” si distingue per un blend con il Viognier, creando una complessità aromatica interessante. Questo vino, sebbene sia in parte influenzato dal Viognier, riesce a mantenere la sua identità, presentando note di iodato e scarti marini. Le descrizioni olfattive hanno colpito per la loro varietà, includendo reminiscenze di buccia di limone e ginestra, arrivando addirittura a evocare immagini inaspettate come quella di un guscio di vongola.
Le vinificazioni di annate precedenti, come il “Vigna Fiorini Vermentino 2020”, offrono un interessante confronto con sentori di buccia di limone candito e un’impronta affumicata. Nonostante la struttura corposa, il vino si presenta secco e con una buona intensità. La combinazione di acidità e alcolicità consente di percepire una texture setosa al palato, rendendo il Vigna Fiorini una proposta intrigante sia per esperti che per neofiti.
Il valore dell’innovazione enologica
L’approccio innovativo della Cantina Vignaioli Morellino di Scansano si sottolinea anche nel tentativo di valorizzare un vitigno tradizionale come il Vermentino. Il vino rappresenta unione di tradizione e innovazione, promuovendo anche la cultura del bere consapevole. Il lavoro dei vignaioli maremmani si configura come un esercizio di creatività e rischio, cercando di proporre qualcosa di nuovo in un mercato tradizionalmente conservatore.
abbinamenti gastronomici: il meglio di Trippa
La cucina di Diego Rossi
All’evento ha partecipato anche lo chef Diego Rossi, figura iconica della cucina contemporanea, che ha creato piatti adatti per esaltare il Vermentino. Il tradizionale vitello tonnato, in abbinamento al vino, ha ricevuto ottimi apprezzamenti, ma anche piatti come il risotto allo zafferano e arancia e il cotechino con puré hanno dimostrato un accostamento ben riuscito. La scelta di rossi non convenzionali come il Capoccia Ciliegiolo Doc e il Vigna Benefizio Morellino di Scansano Docg ha completato una proposta gastronomica di alto livello.
Un viaggio sensoriale attraverso il gusto
L’armonia tra vino e cibo ha rappresentato un viaggio sensoriale, grazie all’abilità di Rossi di reinterpretare ingredienti tradizionali. La valorizzazione delle frattaglie, spesso trascurate, da parte dello chef ha reso i piatti sorprendenti, invitando la clientela a scoprire nuovi sapori e accostamenti. La costante ricerca di nuove strade enologiche e culinarie è un segno distintivo di una cantina e di un ristorante che si impegnano a contribuire attivamente alla cultura del buon vivere italiano.
In questo contesto, il Vermentino di Vignaioli del Morellino di Scansano non è solo un vino, ma un simbolo della potenzialità enologica della Maremma, destinato a conquistare anche i palati più esigenti.
