Durante il Consiglio Nazionale dell’Unione Italiana Vini (Uiv), tenutosi il 15 gennaio 2025 presso l’Azienda Agricola Rocca a Leverano, in Puglia, è stata votata una proposta di sospendere per un anno la concessione di nuove autorizzazioni all’impianto di vigneti. Questa misura mira a limitare l’espansione del vigneto italiano, che attualmente si aggira attorno al 1%, corrispondente a circa 6.500 ettari.
Misura temporanea per il potenziale viticolo
Il presidente dell’Uiv, Lamberto Frescobaldi, ha dichiarato che la proposta è una misura temporanea necessaria per contenere il potenziale viticolo. Frescobaldi ha sottolineato l’importanza di avviare parallelamente una riforma sul potenziale vinicolo, che includa anche una revisione dei quantitativi di resa previsti nei disciplinari e per i vini comuni. Secondo il presidente, il contesto attuale del mercato richiede un approccio responsabile e politiche di revisione, poiché l’Italia è l’unico grande paese produttore che continua a vedere una crescita del vigneto, nonostante un calo della domanda globale di quasi il 10% negli ultimi cinque anni.
Confronto tra gli attori del settore
Il segretario generale dell’Uiv, Paolo Castelletti, ha evidenziato che un anno di stop alle autorizzazioni all’impianto permetterebbe di avviare un confronto tra tutti gli attori del settore. Castelletti ha affermato che non è possibile attendere passivamente una riforma imposta dall’alto, e che i territori, le aziende e i Consorzi di tutela devono intervenire con razionalità per affrontare queste questioni e riorganizzare le denominazioni a livello regionale.
Proiezioni dell’Osservatorio Uiv
Secondo le proiezioni dell’Osservatorio Uiv, alla conclusione della campagna viticola, prevista per il 31 luglio 2025, le giacenze di vino e mosto si attesteranno tra i 42 e i 44 milioni di ettolitri, equivalenti a circa un’intera vendemmia. Questo dato evidenzia la necessità di un intervento tempestivo per gestire l’equilibrio tra produzione e domanda nel settore vitivinicolo italiano.