Il panorama vitivinicolo italiano si arricchisce di un nuovo e ambizioso progetto che ha come obiettivo la creazione di un distretto di spumantistica per la realizzazione di un vino di eccellenza. Situato a 800 metri di altitudine in Umbria, il progetto “Spum.e” è il frutto di due anni di studi e sperimentazioni che puntano non solo a produrre spumante, ma anche a valorizzare le zone montane del nostro paese.
La nascita del progetto Spum.e
Un’idea ispirata dal microclima francese
Il progetto “Spum.e” si fonda su dati oggettivi e su un’idea innovativa. Gli studi hanno evidenziato come il microclima delle colline attorno a Gubbio sia simile a quello delle celebri regioni vinicole della Francia, dove si produce lo champagne. Il team di esperti che ha avviato il progetto ha messo in evidenza i vantaggi di coltivare vigne in questa area: la combinazione di altitudine e specifiche condizioni climatiche potrebbe favorire un’ottima produzione di spumante di qualità. Le prime bottiglie dell’operazione debuttersanno al Vinitaly di Verona, con marchi emblematici come Semonte e Arnaldo Caprai.
Obiettivi di sostenibilità
L’innovazione di “Spum.e” non si limita alla produzione di spumante. Il progetto si propone anche di valutare la sostenibilità ambientale, economica e sociale della produzione vitivinicola nella fascia appenninica Eugubino Gualdese. A tal fine, è stato creato un vigneto sperimentale a basso impatto ambientale, il quale rappresenta un esempio di recupero e valorizzazione del territorio montano umbro-marchigiano. Questo approccio mira a rivitalizzare aree collinari e montane che sono in preoccupante via di abbandono.
La rete di imprese e la comunità coinvolta
Collaborazione tra aziende ed esperti
Il progetto “Spum.e” è stato presentato a Gubbio da Marco Caprai dell’azienda Arnaldo Caprai e Giovanni Colaiacovo della Cantina Semonte, insieme a un equipe di ricercatori. L’intento è quello di creare una rete di imprese che favorisca la nascita di un distretto dedicato, in grado di attrarre non solo esperti del settore vinicolo, ma anche appassionati e investitori. Questo approccio collaborativo potrebbe favorire la creazione di una nuova denominazione per il primo spumante di alta qualità prodotto in Umbria.
Impatto del cambiamento climatico
Con l’aumento della temperatura globale, il progetto considera anche la sfida del cambiamento climatico. Marco Caprai ha sottolineato come il passaggio a coltivazioni a quote più elevate possa offrire protezione contro gelate invernali e calore estivo estremo, garantendo così una viticoltura più sicura e produttiva. In Umbria, più del 30% del territorio è montano, il che rende questa iniziativa un’opportunità per preservare e sostenere l’agricoltura in aree di grande valore ambientale.
Il convegno di Gubbio: un confronto proficuo
Partecipazione delle istituzioni e delle aziende
Il convegno tenuto a Gubbio ha visto la partecipazione di aziende vitivinicole, ricercatori e rappresentanti delle istituzioni locali. Sponsorizzato dalla Regione Umbria attraverso il Piano di sviluppo rurale, il progetto ha accolto contributi importanti da parte di figure come Donatella Tesei, presidente della Regione, e Roberto Morroni, vicepresidente e assessore alle politiche agricole. Un’ampia discussione si è concentrata sui temi di programmazione europea e sviluppo delle aree appenniniche.
La tavola rotonda finale
Nel corso della tavola rotonda finale, si sono confrontati diversi esperti del settore vitivinicolo, tra cui Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ed Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola. Questo incontro ha messo in luce le potenzialità del progetto “Spum.e” e di iniziative congiunte, mirando a tracciare un futuro promettente per la viticoltura di montagna in Umbria.
Il progetto “Spum.e” rappresenta dunque un’importante iniziativa che potrebbe segnare un cambiamento significativo nel panorama vitivinicolo della regione, con potenziali benefici per l’economia locale e la preservazione dell’ambiente montano.