La trippa è uno di quei piatti che evocano memorie antiche, storie di famiglia e sapori intensi. In questa versione, però, si veste di nuova eleganza grazie al connubio con la cremosità del cacio e pepe e alla croccantezza delle mammole romane.
Una ricetta perfetta per riscoprire la cucina povera, trasformandola in un’esperienza raffinata, anti-spreco e piena di gusto, in perfetto stile ri-ricette.
Ingredienti per 2-3 porzioni
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600 g trippa (reticolo e omaso)
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3 carciofi cimaroli (mammole)
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250 g pecorino romano
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2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
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½ bicchiere di vino bianco secco
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Pepe nero q.b.
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Sale q.b.
Procedimento passo dopo passo
Preparare la trippa:
Sciacquate con cura la trippa sotto acqua corrente, poi tagliatela a striscioline larghe circa un centimetro. Mettetela in una pentola capiente, coprite con acqua, aggiungete un po’ di sale e lasciate bollire per circa 30 minuti. Questa cottura serve ad ammorbidirla mantenendola comunque soda.
Pulire e cucinare i carciofi:
Eliminate le foglie esterne più dure dei carciofi, tagliateli a spicchi di circa 2 cm, lavateli e asciugateli bene. Scaldate un cucchiaio di olio evo in padella, rosolate i carciofi, aggiustate di sale e pepe, quindi sfumate con il vino bianco. Continuate la cottura fino a renderli ben dorati e croccanti.
Preparare la crema cacio e pepe:
Grattugiate il pecorino romano e versatelo in una ciotola. Unite il pepe nero macinato e mescolate. Aggiungete poca acqua calda di cottura della trippa per volta, amalgamando fino ad ottenere una salsa cremosa e liscia.
Saltare la trippa con i carciofi:
Quando la trippa è pronta, scolatela e trasferitela nella padella con i carciofi. Saltate insieme per far insaporire, poi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare leggermente. A questo punto incorporate la crema di cacio e pepe, mescolando energicamente per renderla ancora più spumosa.
Servire:
Impiattate e servite ben calda, magari con una spolverata extra di pepe e pecorino. Un piatto che unisce la tradizione alla creatività, con un occhio sempre attento allo spreco.