Una bioraffineria per la valorizzazione di scarti, CO2 e sostanze inquinanti

Il progetto GoodByO a Torino sviluppa una bioraffineria innovativa per trasformare scarti agro-alimentari e CO2 in prodotti sostenibili, promuovendo la bioeconomia circolare in Europa.

Sviluppare una bioraffineria innovativa, in grado di trasformare scarti agro-alimentari, emissioni di CO2 derivanti da materiale organico e acque reflue industriali in prodotti sostenibili, è l’ambizioso obiettivo del progetto GoodByO, avviato ufficialmente a Torino nel 2025 e della durata di tre anni. Coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia, il progetto mira a supportare l’Europa nel raggiungimento degli obiettivi di bioeconomia circolare, promuovendo un modello industriale più efficiente. Valeria Agostino, responsabile del programma insieme a Fabrizio Pirri, direttore del Center for Sustainable Future Technologies dell’IIT, sottolinea l’importanza di questo approccio.

Finanziamento e approccio circolare

Il progetto GoodByO riceve finanziamenti dall’Unione Europea attraverso il programma Circular Bio-based Europe Joint Undertaking. Questa iniziativa intende introdurre un modello circolare che trasformi biomassa e scarti delle filiere produttive in molecole necessarie per la chimica verde. Secondo Agostino, i microrganismi, grazie alla loro straordinaria diversità metabolica, sono in grado di nutrirsi di diverse fonti di carbonio, compresa la CO2, e possono essere programmati per produrre sostanze utili.

Sviluppo di fabbriche microbiche

Il progetto prevede la creazione di quattro fabbriche microbiche su scala pilota, utilizzando i flussi secondari della bioraffineria ChainCraft come materie prime. Questi scarti, sia gassosi che liquidi, saranno impiegati per la produzione di acido bio-ottanoico, bio-esanolo, carotenoidi, bio-fertilizzanti e proteine microbiche. Questi prodotti troveranno applicazione in vari settori, tra cui la cosmetica, la nutraceutica, l’alimentazione, l’agricoltura e la zootecnia.

Obiettivi e partner internazionali

L’intento del progetto è dimostrare la stabilità a lungo termine di questi bioprocessi su scala pilota, raccogliendo dati preziosi per una futura espansione industriale. L’obiettivo duplice è ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e rendere i prodotti bio competitivi sul mercato. GoodByO coinvolge dieci partner provenienti da cinque Paesi europei. Tra i partner italiani figurano il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Politecnico di Torino e il Consorzio Italiano Biogas. Insieme a loro, sono coinvolti l’olandese ChainCraft, il Centre for Renewable Energy Sources and Saving (CRES) e Brite Solar dalla Grecia, la Technische Universität di Vienna, Krajete GmbH dall’Austria e la Masarykova Univerzita dalla Repubblica Ceca.