L’Unione Italiana Food ha recentemente condiviso dati significativi riguardo l’industria alimentare italiana, evidenziando che il 40% della produzione totale viene destinato all’export. Durante la settima assemblea annuale, tenutasi il 15 aprile 2025 presso l’Università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo, in provincia di Cuneo, si è discusso delle prospettive future del settore, che si presentano incoraggianti nonostante la questione dei dazi rimanga un tema cruciale.
I numeri dell’export
I numeri parlano chiaro: nel 2024, l’export dei settori rappresentati dall’associazione ha toccato quasi 23 miliardi di euro, registrando un incremento del 11% in valore. I principali mercati di riferimento continuano a essere la Germania, la Francia, gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Spagna e la Polonia, tutti attratti dalla qualità e dall’autenticità della tradizione gastronomica italiana. Nuove opportunità si stanno aprendo anche in Asia, nel Nord Europa e nel Medio Oriente, dove i consumatori mostrano un crescente interesse per prodotti salutistici e plant-based.
Le sfide del mercato statunitense
Tuttavia, il mercato statunitense presenta delle sfide, in particolare a causa dei dazi che potrebbero ostacolare l’export verso il principale mercato extra-UE. Paolo Barilla, presidente dell’Unione Italiana Food, ha sottolineato l’importanza di un’industria che coniuga tradizione e innovazione, investendo in tecnologia, sostenibilità e salute.
Il fatturato dell’industria alimentare
Nel 2024, il fatturato dell’industria alimentare italiana ha raggiunto i 58 miliardi di euro, con un incremento del 2,6%. Di questi, 23 miliardi provengono dall’export, con un aumento del 11,4% rispetto all’anno precedente. L’Unione Italiana Food conta oltre 500 aziende, che offrono occupazione a circa 100.000 persone e investono annualmente 3 miliardi di euro per innovare e migliorare i processi produttivi. Questo sforzo si traduce in una vasta gamma di prodotti, rappresentando 24 categorie merceologiche e 900 marchi emblematici del Made in Italy.
La varietà dei prodotti
Il portafoglio di prodotti dell’Unione Italiana Food include una varietà di articoli tradizionali. I prodotti come pasta, dolci, cioccolato e caffè rappresentano circa il 50% del fatturato totale, mentre il 30% è costituito da prodotti tradizionali evoluti, come caffè in cialde e piatti pronti. Inoltre, i prodotti innovativi, che comprendono alimenti leggeri e integratori, pesano per il 20% del totale.
Crescita nonostante le incertezze
Nonostante un contesto economico incerto, i comparti rappresentati dall’Unione Italiana Food hanno mostrato segni di crescita moderata. La produzione di pasta ha superato i 4 milioni di tonnellate, con un’export quota del 58%, confermando l’Italia come leader mondiale. Il settore dolciario ha raggiunto quasi 19 miliardi di euro, compensando la diminuzione dei consumi interni grazie all’export. Anche il mercato dei surgelati e del caffè ha visto un incremento, con valori rispettivi di 5,7 miliardi e 4,7 miliardi di euro.
Settore delle preparazioni alimentari
Il settore delle preparazioni alimentari ha registrato un fatturato di 5,3 miliardi di euro, con una crescita del 5,1%, evidenziando l’interesse degli italiani per prodotti premium. Infine, il comparto degli integratori ha mostrato una crescita significativa, raggiungendo i 4,9 miliardi di euro, con particolare attenzione a probiotici e integratori per il benessere mentale.