Valorizzazione e protezione del settore agroalimentare al Padiglione Italia

L’evento “Indicazioni geografiche: un ponte tra Italia e Giappone” promuove la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e il confronto tra i due Paesi, evidenziando opportunità commerciali e culturali.

L’incontro dedicato ai prodotti agroalimentari e alla loro valorizzazione ha visto come protagonista l’evento “Indicazioni geografiche: un ponte tra Italia e Giappone”, tenutosi il 2 dicembre 2025 presso il Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka. Questo importante appuntamento è stato organizzato dalla Fondazione Qualivita e da Origin Italia, con il supporto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

Un incontro bilaterale di alto livello

L’evento ha rappresentato un momento di confronto di grande rilevanza tra i rappresentanti istituzionali e del settore produttivo di Italia e Giappone. Entrambi i Paesi sono fortemente impegnati nella protezione della qualità agroalimentare e hanno avviato nel corso degli anni un proficuo scambio di buone pratiche. Questo scambio ha contribuito allo sviluppo di sistemi di governance solidi, in linea con l’Accordo di Partenariato Economico UE-Giappone, entrato in vigore il 1 febbraio 2019.

Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita, ha sottolineato come questo accordo rappresenti un passo cruciale per il riconoscimento delle indicazioni geografiche non solo come beni economici, ma anche come espressioni del patrimonio culturale e sociale dei territori. Rosati ha evidenziato la legge giapponese del 2014 sulle indicazioni geografiche, che è allineata con la normativa europea, permettendo così molteplici opportunità commerciali.

Il valore del settore agroalimentare

Durante l’incontro, Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, e altri esperti, tra cui Shuichi Matsumoto, Senior Director della Divisione Proprietà Intellettuale del Ministero dell’Agricoltura giapponese, hanno discusso l’importanza della bilancia commerciale tra Italia e Giappone. Sergio Marchi, Direttore generale di Ismea, ha rivelato che il valore complessivo della bilancia commerciale italiana verso il Giappone ammonta a circa 8,2 miliardi di euro, con il settore agroalimentare che rappresenta circa il 24% di questo totale, pari a 2 miliardi di euro.

Secondo Marchi, i vini italiani, sia fermi che spumanti, sono tra i prodotti più apprezzati dal mercato giapponese, che mostra una particolare predilezione anche per i vini rossi. Le statistiche parlano chiaro: circa il 50% del valore dell’export agroalimentare italiano è rappresentato da prodotti con indicazione geografica, con un’incidenza del 75% sul volume e dell’82% sul valore per quanto riguarda i vini.

Collaborazione e prospettive future

Marchi ha anche menzionato che circa un miliardo di euro del settore agroalimentare è legato al tabacco, grazie a un accordo siglato nel 2023 tra il Ministero dell’Agricoltura italiano e una multinazionale giapponese del tabacco. Questo accordo ha permesso di valorizzare il tabacco coltivato in Italia ed esportato nel Paese del Sol Levante.

Rosati ha messo in evidenza che in Europa il valore delle indicazioni geografiche si aggira intorno agli 80 miliardi di euro, costituendo una colonna portante dell’agricoltura europea. L’Italia, con le sue 890 indicazioni geografiche, detiene un valore di 20 miliardi, rappresentando un quarto del totale europeo. Questo dato è supportato dalla presenza di circa 4.000 professionisti in Italia dedicati alla salvaguardia della qualità delle indicazioni geografiche, un numero nettamente superiore rispetto a quello di altri Paesi.

L’evento si è concluso con una degustazione di prodotti italiani di alta qualità, tra cui formaggi DOP come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, e una selezione di oli extravergine di oliva DOP e IGP, a cura di Afidop, che ha permesso ai partecipanti di apprezzare le eccellenze agroalimentari italiane.