Mentre si intensifica il dibattito tra i vini naturali e quelli ottenuti tramite metodi convenzionali, il seminario “I vini della conoscenza”, tenutosi il 5 maggio 2025 presso Veronafiere durante l’evento Enoforum, ha avviato una riflessione cruciale sul modo in cui comunicare il lavoro di migliaia di scienziati, ricercatori e tecnici. Questi professionisti si dedicano quotidianamente allo studio di come creare un vino che possa essere al contempo identitario, sicuro e salubre. È emersa l’idea che “la natura è bella, ma senza la conoscenza, non si può produrre un grande vino”.
La narrazione corrente nel settore
Nel corso del seminario, i professionisti del settore enotecnico hanno espresso preoccupazione per la narrazione corrente che spesso suggerisce ai consumatori che la qualità del vino derivi da un approccio minimalista, sia in vigneto che in cantina. Questa visione può confondere gli appassionati di vino, specialmente considerando che, solo per quanto riguarda la sostenibilità, esistono ben 64 marchi distinti sul mercato.
Confronto tra aziende vitivinicole
Analizzando diverse aziende vitivinicole italiane all’avanguardia, è emerso un confronto interessante: da chi ha scelto di produrre Piwi, vitigni che riducono l’uso di prodotti fitosanitari, a chi utilizza lieviti inefficienti o cerca resistenza allo stress idrico. Si è giunti alla conclusione che la ricerca nel settore è in costante evoluzione, orientando le aziende verso tre principali direzioni.
Direzione verso la sostenibilità
La prima direzione riguarda la riduzione degli input in vigneto e in cantina, accompagnata dalla sostenibilità aziendale attraverso il recupero dei sottoprodotti. Questa evoluzione enologica richiede un adattamento da parte di tutti gli attori coinvolti, inclusi i divulgatori. Francesco Iacono, direttore dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino (Onav), ha sottolineato come l’Organizzazione abbia rivisto la propria scheda di assaggio, eliminando il parametro della limpidezza, che attualmente non è più considerato un indicatore di qualità.
Integrazione di scienza e tecnologia
La sfida per il futuro si presenta chiara: integrare scienza e tecnologia come valori fondamentali per ogni consumatore di vino consapevole, affinché possano apprezzare pienamente il lavoro e l’innovazione che stanno dietro ogni bottiglia.