Zimbabwe avvia il processo di risarcimento per gli agricoltori bianchi espropriati

Il governo dello Zimbabwe avvia risarcimenti di 3 milioni di dollari a ex agricoltori bianchi per terre confiscate, segnando un passo verso la risoluzione di una lunga controversia.

Il governo dello Zimbabwe ha comunicato un pagamento iniziale di 3 milioni di dollari USA a 378 aziende agricole appartenenti a ex agricoltori bianchi, su un totale di 740 che hanno presentato domanda. Questa somma rappresenta un risarcimento per le terre confiscate oltre vent’anni fa. Il pagamento fa parte di un accordo siglato nel 2020 tra il governo e gli agricoltori espropriati, in base al quale lo Zimbabwe si è impegnato a risarcire un totale di 3,5 miliardi di dollari per i terreni da cui i farmer erano stati allontanati. Le espropriazioni, avvenute tra il 2000 e il 2001, erano state accompagnate da attacchi violenti perpetrati da forze governative e gruppi di vigilantes, durante una campagna politica lanciata dall’allora presidente Robert Mugabe per restituire le terre sottratte durante il periodo coloniale.

Le terre confiscate e il declino economico

Le terre confiscate, in gran parte dedicate alla produzione di tabacco, sono state assegnate a sostenitori del presidente Mugabe, i quali, però, non sono riusciti a gestirle efficacemente, contribuendo così al grave declino economico del Paese e al deterioramento delle relazioni con l’Occidente.

Il pagamento e le politiche di Mugabe

Il Ministro delle Finanze, Mthuli Ncube, ha dichiarato che il saldo del risarcimento sarà corrisposto attraverso Buoni del Tesoro dello Zimbabwe, emessi in dollari. Questo pagamento segna un passo significativo nel tentativo di risolvere una controversia che dura da anni e che è stata innescata dalle politiche di Mugabe, il quale aveva incitato i veterani della guerra di liberazione a sfrattare gli agricoltori bianchi e i loro lavoratori, nel tentativo di ottenere consensi in vista delle elezioni del 2000.

Le conseguenze delle espropriazioni

Secondo quanto riportato da Human Rights Watch, nel 2002, almeno sette agricoltori bianchi furono uccisi, insieme a numerosi contadini. Lo Zimbabwe, attualmente, non ha mai onorato il suo debito estero e il 57% dei 21 miliardi di dollari di debito totale è dovuto a creditori esterni. Dal 1999, il Paese è escluso dai mercati internazionali, aggravando ulteriormente la sua situazione economica.