La farina di grillo in cucina: un innovativo progetto nelle Marche

La startup Evolveat introduce la farina di grillo per l’alimentazione umana, puntando a soddisfare la crescente domanda di proteine sostenibili e innovative entro il 2030.

La startup marchigiana “Evolveat”, con sede a Camerata Picena, in provincia di Ancona, ha avviato un progetto innovativo che mira a portare la farina di grillo nelle cucine degli italiani, ampliando così il suo utilizzo dall’alimentazione animale a quella umana. Questo nuovo sviluppo, annunciato nel 2025, si propone di affrontare la crescente domanda di proteine a livello mondiale, prevista in aumento entro il 2030. Tuttavia, affinché la farina di grillo possa essere utilizzata come ingrediente per alimenti di consumo quotidiano, l’azienda deve ottenere l’approvazione necessaria.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha già fornito un parere positivo, mentre ora la Commissione europea è in fase di valutazione della documentazione presentata da “Evolveat” per concedere il via libera definitivo.

Il messaggio di Evolveat

Alberto Svelto, il direttore generale della startup, sottolinea l’importanza della missione aziendale, che si riflette nel nome stesso dell’impresa. “La nostra missione è quella di evolvere costantemente il modo in cui pensiamo, produciamo e consumiamo il cibo”, afferma Svelto. L’intento è di superare i limiti dell’innovazione e ridefinire gli standard di eccellenza nel settore alimentare.

La sfida del fabbisogno proteico

“Evolveat” alleva oltre 14 milioni di insetti all’anno, un’attività che si inserisce in un contesto globale in cui la pressione ambientale e l’uso del 70% del suolo agricolo per l’allevamento convenzionale pongono sfide significative. La startup si propone di trasformare gli insetti in una fonte proteica sostenibile, caratterizzata da un basso impatto ambientale e facilmente integrabile nei modelli alimentari del futuro.

I prodotti di Evolveat

Nel catalogo di “Evolveat” sono disponibili grilli essiccati e una polvere di grillo ad alto valore nutrizionale, considerata dall’azienda un “superfood” in grado di contenere tre volte le proteine della carne tradizionale. Questa proposta si inserisce in un’ottica di innovazione alimentare, mirando a rispondere alla crescente domanda di alternative proteiche sostenibili e salutari.